MESSINA. Il Consiglio comunale, riunitosi ieri per proseguire l’attività deliberativa, su proposta del Presidente della III Commissione consiliare Giovanni Scavello, ha approvato, con quindici voti favorevoli, due astenuti e nessuno contrario, la mozione consiliare relativa all’interruzione del servizio di chirurgia mammaria presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”.

Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e l’Assessore con delega alla Sanità ad avviare un’interlocuzione con il competente Assessorato Regionale ed Università di Messina al fine di esplicitare all’Assessorato Regionale tutte le ragioni contrarie alla privazione del territorio di un importante presidio sanitario avviando così la procedura di revisione della propria decisione.

Nella seduta del 30 novembre 2021 la III Commissione consiliare, competente in materia di Sanità, ha approfondito la tematica relativa all’interruzione del servizio di chirurgia mammaria presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “G. Martino”. Approvando con il D.A. 49/2020 la Rete dei Centri di Senologia (Breast Unit) per la prevenzione, diagnosi e trattamento del tumore della mammella nella Regione Siciliana, l’Assessorato Regionale, come riportato dalla mozione consiliare, ha individuato per la provincia di Messina il Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina e l’Azienda Ospedaliera Papardo.

Tale decisione ha comportato l’interruzione del servizio prestato presso il Policlinico Martino di Messina, provocando la revoca di circa 30 interventi già programmati per le pazienti in lista di attesa, e ha privato quindi il territorio messinese di un importante presidio medico che finora aveva svolto un servizio efficiente in ambito oncologico, settore in cui lo screening precoce della patologia, unitamente al follow up delle pazienti determinano un importante riduzione tanto della morbilità quanto della mortalità.

«Sebbene nel territorio siano state individuate altre due strutture ospedaliere che sin qui hanno svolto egregiamente tale servizio, per ragioni anche di natura logistica, la decisione assunta dalla Regione Siciliana rischia di lasciare sguarnita tutta la fascia centrale del territorio comunale e di conseguenza la popolazione ivi residente e si ritiene che l’interruzione del servizio di senologia comporterà un depauperamento di know how e competenze sin qui maturato e priverebbe gli studenti e gli specializzandi di potere effettuare un adeguato percorso formativo, consono alle patologie mammarie», si legge in una nota.

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