Category Archives: Sergio Todesco

Etnoantropologo, è stato direttore del Parco Archeologico dei Nebrodi Occidentali (dal 2010 al 2013), del museo regionale “Giuseppe Cocchiara” (dal 2007 al 2010), della Sezione per i Beni Etno-antropologici della Soprintendenza messinese (dal 1987 al 2007) e della Biblioteca Regionale di Messina (dal 2013 al 2015).

  In un memorabile saggio del 1975 (Storia della morte in Occidente: dal medioevo ai giorni nostri) lo storico francese Philippe Ariès tracciava l’evoluzione del concetto di morte attraverso varie successive percezioni e pratiche della stessa, dalla morte addomesticata del primo Medioevo alla morte rimossa della contemporaneità. In misura analoga, nell’ultimo secolo, è venuta registrandosi una simile mutazione all’interno delle società occidentali, dalla morte considerata fatto … Continue reading Una città e la morte: come una tragedia può suscitare un sussulto comunitario »

  Spaesamento è il senso di smarrimento e di estraneità provato da chi si trova in un luogo o in un ambiente nuovo e sconosciuto. Lo spaesamento letterario più famoso è contenuto in una celebre pagina della Recherche: “Un uomo che dorme tiene intorno a sé in cerchio il filo delle ore, gli ordini degli anni e dei mondi. Li consulta istintivamente svegliandosi e ci … Continue reading Il concetto di “spaesamento”, fra migrazione e politica »

  Antoine Fabre d’Olivet era un esoterista francese ottocentesco. Genio e cialtrone al contempo, come tutti gli esoteristi, egli scrisse tra gli altri un libro in cui presentava un’astrusa ma affascinante lettura cabalistica di testi biblici. Ma non di questo aspetto – trascurabile – intendo qui parlare. Ciò che mi ha colpito in questo ponderoso e fumoso volume (La langue hébraique restituée, Paris, 1815) è … Continue reading Un Occidente senza rimorsi: alle radici dei terrorismi e dei conflitti »

“Se pensiamo alle nostre città, tante volte è questa la contraddizione. Questa voglia di esaltazione, di prepotenza umana, questa voglia di crescita senza attenzione ai dettagli. E alla fine quello che veramente fa distruggere una città è la mancanza di misericordia, quando si esalta troppo, quando fa incantesimi per addormentare la gente…..” (Luigi Verdi). “Le città hanno una loro vita e un loro essere autonome, … Continue reading Una città per l’uomo »

  Appendice all’articolo di Alessio Caspanello (Messina, la calata degli Unni….) Storia di ordinaria messinesità. Sui Colli San Rizzo si è visto anche questo. Comitive di messinesi arrostire con mega-barbecue carni di vario tipo e poi, a pasto consumato, versare la carbonella ancora accesa ai piedi dell’albero più vicino, tanto “chi ti nni futti, cumpari? Pari chi è ’a to’ casa….!” (frase registrata da testimone … Continue reading Un Primo maggio buddace »

  Le recenti elezioni regionali in Molise mostrano che i partiti stanno scomparendo, ma questa è una realtà che va tenuta accuratamente nascosta ai cittadini. Da qui gli ordini di scuderia, per la stampa nazionale e locale, di dare per sconfitti i Cinquestelle che hanno riportato da soli i voti delle quattro formazioni che vengono dietro loro (FI, PD, Lega, FdI). Anche le tornate elettorali … Continue reading Elezioni: fra alleanze d’interesse e i voti del compare di merende »

  Sembrerebbero realtà affatto distanti tra loro, le supermacchine lunghe cinque metri e gli escrementi canini. Eppure costituiscono dei formidabili indicatori sociali utili a delineare l’identità della strana gente che in misura sempre maggiore popola la nostra città. Un sintetico ma puntuale articolo di Marino Rinaldi e Alessio Caspanello, apparso recentemente su questa testata, ci offre una radiografia esaustiva della presenza di veicoli a Messina, … Continue reading Messina: la città dei Suv e delle cacche di cane »

Ormai siamo in grado di studiare Vittorio Sgarbi come Bronislaw Malinowski studiava gli indigeni melanesiani delle Isole Trobriand. Gli elementi essenziali per una prima sommaria indagine antropologica su quest’uomo ci sono tutti. Ci troviamo di fronte a una persona di tutta evidenza aliena da qualunque comportamento normale, il che soddisfa la precondizione di alterità dell’oggetto di studio richiesta in antropologia. C’è però anche la situazione … Continue reading Antropologia di Vittorio Sgarbi »

  Trattando di “ultimi”, il pensiero corre immediatamente al detto evangelico secondo cui a costoro toccherebbe in sorte di essere “primi” nel Regno dei Cieli. Già dai tempi del Vangelo gli ultimi costituivano una fascia ben definita della società, quella comprendente individui a vario titolo investiti da meccanismi di emarginazione, stereotipizzazione e stigmatizzazione, da pregiudizi e razzismi etc., e in quanto tali versanti in una … Continue reading Gli ultimi e i destini dell’Occidente. Un nuovo paradigma »

  In Giappone, allorquando avviene che un oggetto di ceramica si frantumi, invece che disfarsi di esso se ne ricompongono i cocci incollandoli con una lacca e spolverandone le crepe con una polvere dorata. Si è convinti infatti che “un vaso rotto possa divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine”. Questa tecnica prende il nome di Kintsugi o Kintsukuroi (che … Continue reading La maschera e il volto: Berlusconi e la tecnica del Kintsugi »