MESSINA. Da lunedi è in vigore quello che dovrebbe essere l’orario estivo di Atm spa, studiato dal nuovo consiglio d’amministrazione presieduto da Pippo Campagna e privo da quelle che erano le limitazioni al servizio imposte dalla Regione Siciliana per l’emergenza Coronavirus (qui la spiegazione). Eppure, nulla è cambiato per i cittadini dei villaggi, che sono sempre più martoriati dalle scelte dell’azienda trasporti di Messina a causa di orari scomodi e corse sempre più rade.

E’ il caso delle linee 29 e 30 che salgono a Castanea e che durante la pandemia sono state accorpate (non senza gravi ripercussioni). Adesso sono state disaccoppiate, cambiamento che si è rivelato perlomeno “gattopardesco” perché se la linea 29-30 eseguiva sei corse giornaliere, adesso la linea 29 ne fa tre, e lo stesso il bus 30: sono sempre sei in 24 ore.

Già un anno e mezzo fa l’azienda aveva deciso di sopprimere una delle corse che portava al villaggio di Castanea, obbligando i cittadini a prendere un unico autobus che partiva alle 18:30 dal Cavallotti e che passava da Faro Superiore (situazione che ha creato non pochi disagi). Poi la situazione di emergenza sanitaria che ha ridotto le corse e che si è dimostrata un’occasione per l’attuale cda di Atm spa per tagliare qualche percorso, mettendo seria difficoltà chi lavora o chi scende per altri motivi in centro, con bus che passano ogni cinque ore. E la prima corsa attraversa il paese addirittura alle 6:15.

Ad intervenire nella vicenda è il coordinatore del Movimento Nuova Castanea, Ninni Caprì, evidenziando i disagi inflitti agli abitanti del villaggio, a nome dell’associazione che rappresenta e a seguito di molte lamentele causate dal malumore generato tra i cittadini del paese dalla nuova tabella di marcia. Il movimento, a tale proposito, ha anche chiesto all’Atm spa e all’Amministrazione di rivedere con una nota formale.

Siamo stati presi in giro per l’ennesima volta – dichiara il presidente del movimento, Ninni Caprì – Adesso, per salire o scendere da Castanea ci sono solamente tre autobus (salvo fare il giro da Faro Superiore) e per giunta la distanza tra uno e l’altro è di quattro ore e mezza. Una situazione che, oltre ad essere inconcepibile, è anche inimmaginabile. In pratica non è cambiato nulla rispetto a prima. Anzi. Le cose sono ben peggiorate”.

“Il presidente del Cda Pippo Campagna ha poi spiegato in un articolo scritto dalla testata LetteraEmme (qui il nostro articolo, ndr) che gli orari erano stati stabiliti a seconda delle esigenze di quel periodo, ma che comunque erano da attribuire alla vecchia gestione. Bene. Ma adesso che il nuovo piano è stato pensato dalla nuova Atm spa, e che non la Regione non ha fissato più alcun limite nel servizio, cosa è cambiato? E quali sono le esigenze che si sono tenute in considerazione?”, chiede Caprì. Infatti, attualmente, è prevista la partenza di una corsa del 29 alle 5:20 dal Cavallotti, che dovrebbe passare alle 6:15 da Castanea: “Si arriverebbe a Messina alle 7:30 (secondo la tabella di marcia). Chi ha necessità di arrivare a quest’ora in città d’estate?

Il successivo autobus previsto è il 30, che parte, invece, alle 9:55 e che arriva a Castanea alle 11:15. “Parliamo di cinque ore da quello prima. Ci stanno praticamente imponendo di scendere in macchina (chi può, altrimenti a piedi)”, continua il coordinatore del Movimento Nuova Castanea.

“Ma non finisce qui, perché l’altro autobus è il 29, che parte dalla stazione Centrale alle 12:35, seguito da un 30 che parte appena 50 minuti dopo (13:25). Scelta di cui noi non comprendiamo i motivi visto che la maggior parte delle persone che fanno il turno di mattina smontano verso le 14 – sottolinea il presidente – Successivamente c’è un 29 alle 16:35 e un ultimo autobus che è il 30 alle 20:15. Orari scomodi per tornare a casa e ancora più scomodi per scendere a lavoro”.

“Noi come movimento abbiamo sempre sostenuto la tesi che le corse per il villaggio di Castanea (le stesse che interessano anche le Masse, Curcuraci, ecc) debbano essere implementate, o comunque che il 29 e il 30, che prima partivano allo stesso orario dal Cavallotti ogni due ore, iniziassero la corsa con la frequenza di un’ora per dare più scelta agli abitanti con lo stesso numero di corse (invece che entrambi alle 14 e alle 16, uno alle 14 e uno alle 15) – conclude Caprì a nome del movimento MNC – E’ per questo che abbiamo presentato una richiesta formale all’Atm e all’Amministrazione comunale, affinché venga rivista la tabella di marcia che riguarda i bus 29 e 30”.

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