MESSINA. Cgil e Uil dicono no all’attivazione della “cassa integrazione” da parte di MessinaServizi (lo strumento in realtà è il Fis, il fondo d’integrazione salariale), misura arrivata qualche minuto dopo la terza bocciatura di piano industriale e tariffe per il piano cittadino di igiene urbana (e quindi già pronta da tempo). Tra l”altro, il paradosso è che in vigore (non essendo intervenuta alcun ritiro delle determina in autotutela) dovrebbe esserci il piano da 54,5 milioni di euro che il sindaco Cateno De Luca ha adottato d’imperio dopo che il consiglio comunale aveva per due volte bocciato la delibera di giunta, preferendo rimanere col piano in vigore da 48,5 milioni di euro. L’altro paradosso è che le procedure si attivano a causa della covid (quindi apparentemente indipendente dalle bocciature).

Comunque sia, le due sigle sindacali “si dichiarano contrarie all’applicazione di ammortizzatori sociali ritenendo insussistenti le motivazioni comunicate con nota del 3.8.2021 dalla MSBC legate ad una presunta crisi aziendale derivante dalla situazione epidemiologica e reputano infondato il ricorso agli ammortizzatori sociali avanzato con causale “ COVID19 – DL 41/21”.

Siamo inoltre costretti a denunciare, spiegano i segretari generali di FP CGIL e UIL Trasporti, la reiterata violazione delle relazioni industriali da parte aziendale che, nonostante le ripetute richieste di attivazione di “Esame congiunto” (in ultimo nota del 22.4.2021 delle OOSS FpCgil e UILTrasporti) ed il mancato rispetto dell’art 1 comma C del vigente contratto nazionale.

In questi ultimi mesi abbiamo richiesto inascoltati il dovuto confronto con le OOSS su tematiche inerenti:

  • modifiche strutturali dell’assetto organizzativo
  • politiche occupazionali
  • attivazione di nuovi servizi e segmenti di mercato,
  • contratti di appalto e affidamento esterno,
  • programmi operativi aziendali ai fini dell’attuazione del Contratto di servizio
  • piano industriale e pianta organica

Oggi l’applicazione di ammortizzatori sociali è ritenuta dalla FPCGIL e UIL Trasporti  una modalità per “fare cassa” e rimediare, con ogni probabilità, ad errori gestionali che trovano responsabilità certamente altrove e non nell’indiscutibile impegno profuso dalle maestranze di MSBC.

Aver negato, volutamente, al sindacato per troppi mesi, il diritto-dovere di vigilare attraverso un confronto sulle tematiche sopra citate, così come previsto dal contratto, non consente di avere una esatta cognizione sullo stato economico-finanziario dell’azienda e palesa una carenza di trasparenza nei confronti delle parti sociali e della cittadinanza.

Ad oggi, ci risulta solo da dichiarazioni stampa del socio unico Sindaco di Messina e dell’amministrazione aziendale , che presunte difficoltà economiche per l’anno 2021 derivino dalla reiterata bocciatura del Piano Economico Finanziario da parte del Consiglio Comunale di Messina. Tuttavia, appare contradditorio e poco chiaro, l’avvio di procedure di ammortizzatori sociali dovuti invece alla crisi epidemiologica con causale Covid19 così come comunicato da MSBC. Ad oggi riteniamo che i livelli produttivi di MSBC  non giustifichino il ricorso ad ammortizzatori sociali e tale tesi è avvalorata dal massiccio ricorso ad affidamenti esterni per svariate attività che evidentemente l’azienda non riesce a svolgere con proprie maestranze; allo stesso tempo riscontriamo una grande mole di lavoro straordinario. formuliamo

Riteniamo che, continuano Fucile e Barresi, nonostante la bocciatura del PEF 2021, il ritorno ai valori del precedente piano, consentano il mantenimento dei livelli occupazionali e non giustifichino il ricorso al FIS, e pertanto la presunta crisi finanziaria aziendale è forse da cercarsi in scelte gestionali discutibili o errate di questo management, e per tale motivo invitiamo l’azienda a porre in essere soluzioni diverse.

La FPCGIL e la UIL trasporti si dichiarano, pertanto, contrari all’applicazione degli ammortizzatori sociali per il personale di MSBC, e ove l’azienda intenda avvalersi, sotto propria responsabilità, del FIS con causale Covid19 al fine di procedere senza l’accordo con il sindacato, si diffida dal causare discriminazioni e/o danni economici ai dipendenti, garantendo l’attuale retribuzione, una equa distribuzione nelle qualifiche e nell’alternanza dei periodi di FIS al fine di garantire anche la maturazione dei ratei di 13° e 14°.

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