Campo di battaglia. Le lotte dei corpi femminili

(Carolina Capria; effequ, 2021)

In questo libro l’autrice riesce non solo ad individuare delle corde invisibili ma a tenerle ben salde per comporre un nuovo inno alla femminilità. Le corde sono nascoste tra le pieghe del corpo delle donne: ed è frugando tra la pelle, i capelli, le rughe, il sangue, gli occhi, le orecchie e le mani che a poco a poco questo corpo, giudicato, osteggiato, abusato e dissezionato prende forma e acquista consapevolezza. Con una brillante ironia ed attraverso l’hashtag #tuttimaschi l’autrice parte da una lucida analisi storica, sottolineando come le donne non abbiano mai avuto controllo sul loro corpo o sulla loro capacità riproduttiva, ma siano sempre state private dei diritti, addomesticate, controllate, relegate a ruoli e mestieri secondari, demonizzate. E oggi? Il corpo diventa bersaglio di nuove mode, nuove standard, nuove imposizioni. I filtri instagram forse possono farci riflettere su quale sia lo stereotipo a cui bisogna aspirare: labbra carnose, pelle levigata, eterna giovinezza. E infine nonostante le donne rivestano ruoli sempre più importanti qualunque carica istituzionale o professionale investita da una donna risulta sempre secondaria rispetto alle sue scelte legate al suo aspetto. Questi sono solo due degli innumerevoli spunti di riflessione che Carolina Capria parlando spesso in prima persona e facendo riferimento alla propria esperienza autobiografica ci offre.

Da leggere perché ogni pagina è uno specchio da cui prima emerge un riflesso sfocato, poi un’immagine imperfetta ed infine finalmente noi stesse e la consapevolezza che per appropriarsi di in ogni cm di quell’immagine c’è una battaglia da compiere.

 


 

Sante ragazze

(Ljubiza Mezzatesta; Lunaria, 2021)

Anna, Maria Maddalena, Agata, Margherita, Lucia, Ildegarda di Bingen, Rosalia, Chiara di Assisi, Caterina da Siena, Giovanna d’Arco, Rita da Cascia e Teresa d’Avila sono le dodici protagoniste extra-ordinarie di questo libro. Sante, ma prima di tutto Donne che si sono distinte in terra per l’eccezionalità delle loro imprese, per il carisma, il coraggio, la libertà, la tenacia e il loro servizio. Le Sante Ragazze si raccontano in prima persona, donne specchio del contesto storico in cui hanno vissuto che, afferrate dall’amore di Dio, con la loro vita e il loro esempio hanno contribuito a costruire il tessuto sociale, religioso e culturale del loro e del nostro tempo. Una collezione agiografica in rosa ci regala dodici ritratti pop della storia e della religiosità occidentale.

Consigliato perché le illustrazioni di Ljubiza sono bellissime e svelano l’aspetto femminista e  rivoluzionario celato nelle nostre tradizioni.

 


 

Mekong

(Alberto Arbasino; Adelphi, 1994)

Dal sito dell’editore: Da quando l’Oriente è diventato la discarica degli orrori dell’Occidente, il “viaggiatore incantato” può trovarsi a scoprire templi maestosi, divorati dalla vegetazione, all’interno di una corona protettiva di zone minate. Così accade ancor oggi, vent’anni dopo il conflitto in Vietnam, quindici dopo il genocidio in Cambogia, mentre l’Indocina si riapre agli stranieri e ai consumi e mostra le atroci rovine economiche e culturali delle guerre ideologiche più violente e più vane del nostro secolo. Boschi, bonzi, mercati, regimi, restauri, macerie: un viaggiatore contemporaneo lungo questo grande drammatico fiume sarà continuamente diviso fra le tragedie e gli incanti.

Rileggere Arbasino oggi può essere utile perché il suo modo di raccontare il ‘900 è unico e può aiutarci a comprendere meglio il nostro presente.

 


 

Come volano le api

(Chiara Castello; le plurali, 2021)

In un tempo indefinito, il mondo vive le conseguenze di un morbo causato dallo sfruttamento sfrenato delle risorse naturali: la popolazione, dimezzatasi, per evitare l’estinzione della specie decide di creare dei centri di allevamento di esseri umani. Secoli dopo, a pandemia conclusa, gli allevamenti si sono trasformati in vere e proprie riserve di caccia dove, al posto di animali, vi sono quelli che vengono chiamati sub-umani. Non tutti, però, in questi luoghi di morte e divertimento sadico, svolgono passivamente il loro lavoro: sarà il volo silenzioso ma tenace delle api e l’incontro nella Riserva con la sub-umana Bianca a cambiare per sempre la vita e lo sguardo sulla realtà.

Da leggere perché con ironia ci fa riflettere sulle faglie di una cultura specista.

 


 

Sulla riva del mare

(Abdulrazak Gurnah; La nave di Teseo, 2021)

Dal sito dell’editore: Il sessantacinquenne Saleh Omar è un mercante di Zanzibar, richiedente asilo in Inghilterra. Sindbad dei giorni nostri, Omar lascia una terra dove il genio del male si è incarnato in governanti ladri provvisti di ogni forma di moderna violenza politica: campi di concentramento, armi e uno stuolo di cortigiani. Al suo arrivo a Londra, all’aeroporto di Gatwick, Omar mostra un visto non valido, rilasciato in patria da un suo parente e acerrimo nemico, Rajab Shaaban Mahmud. A Omar era stato suggerito di mostrare di non capire una parola di inglese, per cui l’assistente sociale che ha preso in carico il suo caso si trova costretta a chiedere la consulenza di un esperto di Kiswahili, uno dei dialetti dell’Africa Orientale: per ironia della sorte, l’interprete è Latif Mahmud, il figlio di Rajab, l’acerrimo nemico di Omar. L’uomo ha tagliato ogni ponte con la sua famiglia di origine dagli anni ’60, quando ha chiesto asilo come rifugiato in Inghilterra, dove vive nella nostalgia della sua terra. Ora, Omar si trova faccia a faccia con Latif in una cittadina inglese sul mare. Entrambi rifugiati, con una origine e un destino che li accomuna. Il figlio del persecutore di Omar è anche la persona che può salvarlo e dargli finalmente una nuova vita.

Da leggere per rivedere il significato della parola “rifugiato”.

 

 

 

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