La città delle donne

(Bianca Fusco; Edstarpress, 2021)

Bianca Fusco è una giovane autrice messinese. La città delle donne è un libro che ci permette di osservare i nostri spazi pubblici e le nostre città secondo una prospettiva differente: quella di genere. Il diritto ad accedere a molti spazi, anche i più comuni, è ancora oggi infatti differenziato: sin da piccole le donne imparano a non frequentare certi spazi, evitare alcune strade e alcuni orari e a confrontarsi con il pericolo che rappresenta per loro un’insidia. Ma qual è questo pericolo da cui le donne devono difendersi magari evitando di uscire da sole o soprattutto di notte? E qui il saggio ci offre un’interessante analisi sulla strumentalizzazione politico-mediatica del concetto di sicurezza e del corpo delle donne stesso. Spesso la sicurezza di queste ultime viene infatti utilizzata a scopo razzista fomentando la paura dello straniero. Il pericolo infatti quasi sempre viene identificato con un migrante maschio: basti pensare al peso mediatico che i casi di violenza perpetrati da chi rientra in queste caratteristiche assumono; di contro la violenza sulle donne commessa dall’italiano medio o ricco viene sempre narrata come una disgrazia improvvisa. La retorica securitaria se stigmatizza lo straniero da un lato dall’altro colpevolizza sempre la vittima: i processi per stupro sono ancora spesso incentrati sulla presunta colpevolezza di chi subisce. Come esulare da questi meccanismi e ripensare una città inclusiva che sia accogliente non solo per le donne ma per tutti? Sicuramente bisogna decostruire i meccanismi della paura e le donne nella lotta per la loro autodeterminazione debbono conquistare gli spazi negati e soprattutto la libertà.

Lettura obbligata perché utilizzando un’altra citazione cinematografica il “futuro è donna”

 


 

Coltivare la città

(Franco Panzini; Derive e approdi, 2021)

Dal sito dell’editore: Dagli orti operai e famigliari coltivati nelle regioni che per prime sperimentarono gli effetti perversi dell’industrializzazione alla fine dell’Ottocento, agli orti patriottici sorti in tutte le nazioni nei periodi delle due guerre mondiali; dai community gardens, alternativi e ambientalisti, della controcultura negli anni Sessanta, alle coltivazioni pensili e alle serre verticali più recenti. L’agricoltura urbana, promossa da enti e associazioni collettive, è un tema di attualità e la sua diffusione sembra legata alla sensibilità ecologica degli ultimi anni.

Coltivare la città mostra, invece, come la storia delle agricolture urbane sia ben più ampia: nei diversi periodi gli orti comunitari sono stati una risposta alle crisi economiche, un rimedio a problemi sociali e igienici, un sostegno alimentare durante le guerre o luoghi in cui ritrovare un rapporto con la terra.
Il libro esamina la ricchezza delle pratiche della coltivazione urbana nell’ultimo secolo, storie collettive per il nostro futuro.

Da leggere perché a volte “coltivare il proprio orticello” ha un senso

 


 

Asiatica

(Marco Del Corona; Add editore, 2021)

 

 

Dal sito dell’editore: Asiatica” è un libro che attraversa Corea, Giappone, Cina, Vietnam, Cambogia, Taiwan disegnando una mappa geografica e culturale per orientarsi tra i sommovimenti dell’Asia orientale. Si parte da un territorio conteso, su un’imbarcazione che fende il mare dell’Est e si dirige alle isole Dokdo, o isole Takeshima, a seconda che si scelga di chiamarle con il loro nome coreano o con quello giapponese. Per ogni sua tappa, Marco Del Corona sceglie di raccontare luoghi che, più di altri, lasciano intravedere i fermenti, i conflitti e lo spirito irrequieto che anima questa fetta di mondo: le capitali, Pechino, Tokyo, Seoul, ma anche Taipei, Hanoi o Phnom Penh; le grandi città epicentro delle trasformazioni, come Shanghai o Hong Kong, mescolati a nomi che ci suonano meno familiari, benché siano metropoli da decine di milioni di abitanti come la cinese Chongqing. Bussola del viaggiatore sono le parole degli scrittori con i quali l’autore ha dialogato e dai quali si è fatto accompagnare, condividendo idee e visioni. Il risultato è una guida per l’outsider, che sia un visitatore reale o virtuale, in compagnia di Han Kang, Hwang Sok-yong, Murakami Ry?, Kirino Natsuo, Yoshimoto Banana, Hao Jingfang, Yu Hua, Yan Lianke, Li Kunwu, Wu-Ming-yi, Rithy Panh, Nguyen Huy Thiep.

Consigliato a chi subisce il fascino dell’Oriente

 


 

La città selvatica

(Metta, Olivetti; Libria, 2021)

 

Dal sito dell’editore: Ecosistemi selvatici e porzioni di natura brada sono sempre più frequenti nelle città europee contemporanee. Si diffondono piante “invasive”, che turbano il nostro sovranismo etnobotanico. Fitti brani di giungla prendono possesso dei parchi, così come dei tetti e delle facciate degli edifici più alla moda. Le città tendono a inselvatichirsi per le ragioni più diverse. Talvolta accade per effetto della latitanza di cura e progetto. Talvolta è invece per intenzione e lo spazio urbano diventa il campo di un rapporto tendenzialmente più mutualistico tra le società post-industriali e ciò che ci si ostina a chiamare “natura”. In questo scenario, il progetto ricorre al selvatico per rigenerare aree in abbandono, progettare infrastrutture sostenibili, rivitalizzare spazi pubblici di pregio, migliorare l’impronta ecologica di nuovi insediamenti, suggerire nuove pratiche e rituali sociali, soddisfare il “desiderio di natura” degli abitanti. Questo libro da un lato esplora il valore proattivo dei paesaggi selvatici per migliorare la qualità urbana; dall’altro, si interroga sui rischi del selvatico come strumento di pratiche e politiche di verdolatria consensuale a buon mercato.

Da leggere per avere nuovi occhi con cui vedere il rapporto città /verde urbano

 


 

Come cambieranno le città dopo il covid 19

(A cura di Fausto Carmelo Nigrelli; Quodlibet, 2021)

 

 

Dal sito dell’editore: Il volume raccoglie le riflessioni di dieci urbanisti italiani sulle sfide del dopo Covid-19. Cosa cambierà nelle modalità dell’abitare? Come si modificheranno le città, sempre più estese e dense al tempo stesso? Come si trasformerà, in esse, la distribuzione delle persone e delle attività?
I diversi contributi sono stati scritti tra la fine dell’estate e l’autunno del 2020, all’inizio della seconda ondata della pandemia, pertanto la pubblicazione dei testi qui raccolti comporta l’assunzione di un rischio da parte dei loro autori poiché il quadro complessivo è in continuo mutamento.
I saggi, nella diversità dei loro orientamenti e delle culture che ne sono alla base, ambiscono a contribuire alla visione del nuovo percorso che ci attende tutti. La convinzione comune che li lega è che gli aspetti insediativi – e, più in generale, territoriali – sono e saranno essenziali nella costruzione del mondo nuovo, quando potremo finalmente dire di essere usciti dall’emergenza sanitaria.

Da leggere per riflettere su come stiamo cambiando noi e le nostre città.

 

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