Sono fame

(Natalia Guerrieri; pidgin, 2022)


Nella capitale tentacolare, insaziabile catalizzatrice delle logiche della prevaricazione, le rondini schizzano da una zona all’altra per portare ogni genere di cibo ai clienti che aspettano affamati dietro porte socchiuse. Chiara è una di loro: le sue giornate sono scandite da una chat sempre attiva attraverso cui ogni suo gesto viene monitorato, le sue ali sono braccia smagrite che la portano in appartamenti asfittici, loculi semibui, esponendola a situazioni paradossali e a tratti surreali. In attesa di un impiego migliore, fra rapporti incompiuti, simbiosi malsane ed echi del suo passato, si piega a uno sfruttamento continuo della sua psiche e del suo corpo, finché alcune rondini non iniziano a scomparire, divorate dalla famelica città. Attraverso una scrittura tagliente e immagini grottesche, Sono fame fa a pezzi la realtà che conosciamo per ripresentarla con un aspetto inconsueto e straniante.

Da leggere perché è un libro che con un piglio distopico squarcia in maniera molto abile e lucida la realtà tracciando in maniera definita il ritratto di un’intera generazione.

 

Il rovescio della nazione

(Carmine Conelli; tamu, 2022)


«La negazione dell’altro interno, meridionale, nel processo di unificazione (…) ha notevolmente contribuito all’identificazione tra italianità e ‘bianchezza’». “Il rovescio della nazione” aggiorna gli strumenti oggi a disposizione per leggere la questione meridionale, liberandola dal recinto di irrisolvibile «problema» locale. Le voci d’archivio del Risorgimento e della guerra ai briganti mostrano che l’idea di un Meridione barbaro e arretrato ha le sue radici nella storia del colonialismo europeo e nel suo repertorio di rappresentazioni. In questo intreccio pieno di sfumature troviamo un antidoto alle torsioni identitarie che segnano i nostri giorni a ogni latitudine, e impariamo a scorgere la possibilità che sia il sud stesso a narrare la propria storia.

Da leggere perché rovesciando gli stereotipi legati all’idea del sud  contribuisce a tracciarne una nuova forma identitaria.

Lungo cammino

(Ayhan Geçgin; utopia, 2023)

Deciso a liberarsi di tutto, compresa la propria identità, il protagonista del romanzo parte per un lungo viaggio nell’intento di trovare un posto isolato dove ripararsi. Esce di casa con uno zaino sulle spalle, un mattino, all’alba. Dapprima si trascina nei parchi della città, nelle periferie, quasi come un senzatetto. Un giorno, però, si risveglia dolorante in un letto d’ospedale. Una dottoressa gli fa capire che è stato picchiato dalle forze dell’ordine, che per giunta si presentano in reparto e aprono una cartella sul suo conto. Uscito dall’ospedale prima delle dimissioni, ormai senza più un nome, l’uomo si rimette in viaggio. È debole, comincia a dimenticare il motivo che lo ha spinto a partire. Cosa cerca? E perché? Dove sta andando? Camminando lungo una strada, viene fermato da alcuni militari che lo costringono a un rapido arresto. Quando riprende il cammino, la fame, la sete, il freddo e la pioggia lavorano il suo corpo ormai scheletrico. È vero, la mente perde lucidità, ma il suo spirito acquista leggerezza. Cos’è che cercava quando è partito? Non lo sa. Ormai l’unico suo desiderio è completare il viaggio. Ma verso dove? E perché? In un’avventura commovente tra città e montagne, innocenti e carnefici, guerriglia e silenzio, l’autore dona al lettore un’opera cardinale della nuova letteratura esistenzialista.

Consigliato a chi ama riflettere sull’esistenza perché spesso questa ricerca ha esiti imprevedibili

Buffe chimere

(Francois Rabelais; wom, 2022)

120 mostri SURREALI immaginati da Rabelais nel 1530, ognuno con la propria storia a fronte scritta da Richard Lesclide per l’edizione parigina del 1869.120 mostri adorati da Salvador Dalì e da sfogliare come se ci si trovasse in un sogno di Bosch o Brueghel. Un libro da collezione capace di incuriosire dai cultori d’arte e di Rabelais, agli appassionati di racconti e di misteri, fino ai bambini, dove ognuno vi ritroverà il gusto per l’INSOLITO e il BIZZARRO. Un mirabolante catalogo di meraviglie, di sogni e di aberrazioni. Un manuale onirico di Alchimia dell’Assurdo grazie al quale scoprirete e verrete iniziati allo spirito patafisico,  anima pulsante del Regno di WoM.

Un libro da collezionare. L’esperienza comincia quando le dita scivolano sulla bella rilegatura di copertina e scorrendo ogni pagina sembra sempre di scartare un regalo magico.

 

L’uomo che vendeva l’aria in terrasanta

(Omer Friedlander; NN, 2023)

Israele è il paese dove la geografia e la storia sono inscritte in ogni pietra, si respirano in ogni vento e intrecciano inesorabilmente i destini di uomini e donne, capaci di sfuggire alla violenza con un’immaginazione potente e sconfinata. Così, tra i vicoli di Tel Aviv, un truffatore e sua figlia vendono bottiglie di “aria santa” a turisti creduloni per non arrendersi all’evidenza della povertà; in un aranceto di Giaffa un vecchio coltivatore ebreo riconosce negli occhi neri di una donna lo sguardo dell’amico palestinese che ha dovuto tradire; in una Beirut devastata da una guerra logorante, si avverano gli ultimi desideri di tre giovani soldati, per mano di una donna affascinante che si fa chiamare Sheherazade. L’uomo che vendeva l’aria in Terrasanta è una costellazione di fiabe capovolte in cui la realtà opaca si colora delle tinte accese della fantasia, come in un quadro di Chagall.

Consigliato a chi ama Eshkol Nevo e a chi ama leggere i racconti che anche nella malinconia dell’esistenza lasciano sempre aperta una possibilità alla speranza.

 

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