MESSINA. È stata inaugurata ieri, 18 Marzo, nei locali di Spazioquattro, la nuova mostra dell’artista Antonino Amato, dal titolo “Nel principio”.
Spazioquattro è stato fondato nel 2021 da Antonio e Valentina Giocondo, Rocco Luvarà e Massimo Di Prima, che hanno voluto sopperire alla mancanza di uno spazio e un punto di riferimento per gli artisti messinesi.
“Non è esattamente una galleria d’arte,” spiega Antonio Giocondo, “è un’associazione culturale che ha questo spazio e lo rende disponibile ad artisti, fotografi, scultori di Messina. Siamo reduci da una mostra che esulava dal concetto di galleria che propone talenti, perché era un omaggio a Luigi Ghersi, uno dei più grandi artisti messinesi, morto l’anno scorso. Ma ora riproponiamo Antonino Amato, un artista eccezionale che ha proposto questa idea dopo aver già esposto qui l’anno scorso.”

 

Le due mostre, “Nel principio” e quella dell’anno scorso, intitolata “Moby-Dick or The Whale – Per una teleologia del Male”, sono in effetti strettamente connesse tra loro.
“Il problema di fondo”, spiega Amato, “è la Creazione, il sentirsi creati e se esiste o no un senso e quindi un Dio che ha progettato per noi un significato. E se esiste allora perché ha introdotto nella sua splendida creazione il male, il dolore inutile? Perché non fa niente per salvare un bambino che affoga nello Stretto o di fronte a un campo di nazisti? Davanti a tutto questo ci si interroga. L’anno scorso lo raccontavo con questo Achab che ricercava il male personificandolo nella balena bianca, senza capire che il male non esiste come sostanza ma come assenza di bene. In questa mostra metto un punto. La risposta è che Dio non esiste come deus ex machina, ma è come una sostanza che imbeve tutto l’universo e che noi chiamiamo amore. Dio è la sostanza che sta dentro di noi, è in tutte le cose del creato.”

Proprio di questo trattano quindi le opere esposte in questi giorni in via Ghibellina, partendo da una rappresentazione di Mosè, che è stato il primo a comunicare con Dio e rappresenta gli uomini, e ripercorrendo i primi sei giorni della Creazione, per finire con l’immagine del giardino dell’Eden lasciato vuoto da Adamo ed Eva.
Da qui il titolo “Nel principio” che, sottolinea l’artista, è diverso da com’è scritto nelle traduzioni più comuni della Bibbia. “C’è scritto “in principio” ma la traduzione più corretta sarebbe “nel principio del suo creare Dio fece il cielo e la terra.” Perché mentre “in principo” è un istante, l’inizio di una sequenza, un punto, “nel principio” è un tempo più ampio che può continuare ancora oggi.”
Proprio per questo Mosè è rappresentato mentre comunica con Dio per telefono e Dio stesso sta creando un cielo in cui sono già presenti satelliti artificiali.
“La genesi non è un racconto finito, è un progetto e noi siamo ancora all’interno di questo progetto. Quindi il male è una necessità, perché tutte le cose che si sviluppano hanno delle debolezze, non possono essere perfette perché se fossero perfette non sarebbero più in evoluzione.
Non siamo molto diversi dall’ostolopiteco Lucy, le domande sono le stesse.”

L’esposizione comprende una ventina di sculture in ceramica e oltre trenta opere realizzate con matite colorate, acquerelli e fogli dorati su un cartoncino Fabriano artistico satinato e pensate sin dall’inizio per gli ambienti di Spazioquattro.
Le sculture rappresentano animali di vari tipo arricchiti con dettagli dorati e sono, nella visione dell’artista, complementari e a supporto delle opere cartacee.
Vedere tutto esposto insieme è di grande impatto. A prima vista colpiscono le figure rappresentate al centro e la morbidezza dei colori affiancata dall’oro dei fogli, che sono volutamente d’oro sintetico perché si ossidino nel tempo. Un’osservazione più attenta permette poi di apprezzare anche le numerose scritte che accompagnano le immagini e i dettagli minuziosi del disegno.

Spazioquattro continuerà a ospitare “Nel principio” in via Ghibellina 120 fino alla fine del mese e sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20 e la domenica mattina dalle 10:30 alle 12:30.

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