MESSINA. L’Atm non smette di fare discutere. Una settimana complicata, per l’azienda trasporti, iniziata con lo stop alle procedure di assunzione dei lavoratori a tempo determinato da parte dell’amministrazione guidata da Cateno De Luca, dalla presa di posizione del presidente dell’Atm Giovanni Foti, che invece ha invitato i suoi dirigenti a procedere con le assunzioni, dato che lo stop imposto dall’amministrazione non avrebbe alcuna motivazione plausibile, e poi da un botta e risposta tra Foti e De Luca. Nel frattempo, è arrivata la notizia dello scioglimento del consiglio d’amministrazione a seguito della manifestazione d’interesse che De Luca ha lanciato per rimpiazzare le tre cariche, e per ultimo il grido d’allarme dei sindacati: O si assumono i lavoratori a tempo determinato, o si rischia il dimezzamento del servizi.

In questo si aggiungono l’Orsa ed il Faisa, sindacati che non hanno firmato il documento precedente, che si rivolgono a Foti, col quale in passato gli screzi non sono mai mancati. “Orsa e Faisa che rivendicano l’eliminazione del lavoro somministrato nelle aziende pubbliche, anche per rimuovere il dumping contrattuale che attiva disparità di trattamento nei diritti e nelle tutele fra lavoratori che svolgono la stessa mansione. Non conosciamo i motivi che hanno spinto il primo cittadino a ordinare il momentaneo stop ma siamo a conoscenza delle doglianze di numerosi candidati eliminati dall’agenzia cui è affidato l’appalto pagato con soldi pubblici. Si rivolgono alle scriventi molti lavoratori con il legittimo obiettivo di conoscere i motivi della loro esclusione, nel capitolato d’oneri ATM descrive chiaramente i criteri per la selezione “definibili attraverso l’attribuzione di punteggi oggettivi, quali: Età anagrafica, Residenza; Esperienza di guida maturata presso aziende di TPL;  Anzianità di disoccupazione; Carichi familiari… “. Con ogni probabilità Atm è in possesso delle graduatorie stilate dall’agenzia ma le stesse non sono mai state rese pubbliche, Perchè? I candidati esclusi riferiscono di essersi rivolti all’agenzia interessata per richiedere la graduatoria dell’ultima selezione, la risposta è stata lapidaria: “non possiamo fornirla”. Accade solo a Messina, nelle altre città le graduatorie per il lavoro somministrato sono pubbliche. L’agenzia nella veste privata può agire di propria iniziativa ma incassa soldi pubblici, pertanto la stazione appaltante ATM (pubblica) ha il dovere di dimostrare la massima trasparenza, anche per fugare i dubbi, espressi ufficialmente da ex consiglieri comunali, circa la coincidenza di assunzioni di parenti dei dipendenti, figli di sindacalisti e segnalati dalla politica a vario titolo. In sede di Consiglio Comunale Lei ebbe a rispondere di non aver ricevuto pressioni da parte di alcuno e noi continuiamo a confidare sulla rettitudine della dirigenza aziendale ma certe dinamiche torbide, ormai incancrenite, possono sfuggire al controllo del più attento e onesto dei dirigenti e alla stessa agenzia incaricata. Non depongono a favore della trasparenza le uscite di alcune sigle sindacali che in altre aziende reclamano a gran voce l’evidenza pubblica delle selezioni attraverso agenzia privata ma tacciono inspiegabilmente di fronte al sistema ermetico con cui si somministra il lavoro in ATM, due pesi e due misure che ancora una volta lasciano spazio alle interpretazioni dei maligni. Fiduciosi nella trasparenza che l’Azienda ha più volte dichiarato di voler dimostrare alla cittadinanza, le chiediamo di pubblicare tuttele graduatorie, compresa l’ultima sospesa dal Sindaco, attraverso le quali sono distribuiti posti di lavoro che, seppure a termine, rappresentano una forma di reddito e un prezioso requisito in caso di assunzioni definitive. Infine ci sia permesso un suggerimento nell’interesse del servizio di trasporto pubblico che per nessun motivo deve essere esposto a rischio interruzione, nell’attesa che si faccia chiarezza e si trovi la giusta mediazione fra l’azienda e la giunta comunale e con l’auspicio che dal confronto emerga l’esigenza di assunzioni definitive; la contingente mancanza di autisti potrebbe essere parzialmente coperta da personale strutturato idoneo alla guida, alcuni patentati a spese dell’azienda, che al momento non guidano perché destinati a mansioni meno prioritarie, chi è stato assunto e/o formato per fare l’autista torni sui BUS per garantire la continuità del servizio essenziale”.

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