MESSINA. Neanche la pioggia ha scoraggiato i partecipanti al sit in di protesta dei rappresentanti degli studenti in seno al Dipartimento e ai corsi di laurea di Giurisprudenza, che hanno manifestato fuori dai cancelli della ex Facoltà per il ripristino dell’appello di marzo, soppresso in virtù di un calendario unico d’Ateneo non espressamente vincolante. Sotto l’egida degli hashtag #RIVOGLIAMOLAPPELLO #MARZO2017,  gli universitari hanno sfidato le intemperie e la pioggia rivendicando i loro diritti e facendo seguito alla richiesta, presentata lo scorso 20 gennaio al direttore Giancarlo De Vero, di inserimento della questione nell’ordine del giorno del Consiglio d’Ateneo, che si è svolto in mattinata. Una protesta che, come spiega Giulio Fragale di Gea Universitas, ha portato i suoi frutti: «Siamo riusciti ad ottenere un appuntamento con il Prorettore alla Didattica Pietro Perconti fissato per mercoledì alle 12:30. All’incontro saranno presenti il direttore De Vero e una delegazione studentesca, e parleremo della possibilità di ottenere finalmente l’appello».

Ma perché gli studenti e le loro associazioni (unite trasversalmente) hanno deciso di passare alle maniere forti? Facendo fronte comune dopo l’ennesimo “No”,  i rappresentanti hanno deciso qualche giorno fa di presentare all’ufficio protocollo del Dipartimento la richiesta ufficiale di inserimento all’ordine del giorno del Consiglio di un punto riguardante la concessione dell’appello di marzo. “Ci era stato comunicato – spiegano –  che i consiglieri neoeletti non avrebbero potuto partecipare alla seduta, anche solo come semplici uditori, nonostante la possibilità sia concessa dai regolamenti di Dipartimento e d’Ateneo. E questa, francamente, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Ma cosa chiedono le associazioni, i loro rappresentanti e i consiglieri? “L’istituzione – si legge nel documento ufficiale – di un appello di esami ordinario da svolgersi nel mese di marzo attraverso le stesse modalità con cui, in passato, sono stati effettuati gli appelli di novembre e aprile relativi ai soli fuori corso, ossia da svolgersi in due venerdì del mese così da non creare sovrapposizioni con lo svolgimento delle lezioni”. La necessità di un appello a marzo si lega sia al numero annuale delle materie, e quindi di poter concludere in corso la propria carriera universitaria, sia in virtù del carico didattico previsto dall’ordinamento del Dipartimento.

Giulio Fragale (Gea Universitas), Armando Falliti (Atreju), Giuseppe Ziino (Artu), Mariacaterina Parisi (Atreju), Letteria Barresi (Articolo 21), Andrea Gugliandolo (Zancle), Michela Pandolfino (Gea Universitas), Simone Giuliano (Artu), Alessandro Salvo (Morgana), Giuseppe Mazzeo (Atreju) e Piergiorgio Greo (Orum) chiedono inoltre che il Consiglio prenda visione dei calendari unici previsti negli altri Dipartimenti, “in particolare quelli previsti nei corsi magistrali a ciclo unico, nei quali – sottolineano – si prevede un numero superiore di appelli d’esame rispetto a quelli predisposti dal nostro”.

Insieme all’appello di marzo, il Dipartimento ha anche annullato quelli straordinari di novembre e aprile per i soli fuori corso, nonché una sessione di laurea.

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