MESSINA. «Avevamo la possibilità di rendere la Stazione Centrale di Messina, grazie al progetto Hub, un punto strategico per i trasporti in tutta la Sicilia, con “un progetto condiviso che definisca gli interventi di upgrading infrastrutturale e tecnologico, per l’incremento dell’offerta intermodale della stazione di Messina Centrale, una delle più importanti della Sicilia, che collega la città con i principali assi ferroviari dell’Isola”. Il progetto mirava a rafforzare lo scambio modale, attraverso un nuovo terminal per il trasporto su gomma, parcheggi dedicati e nuovi percorsi ciclo-pedonali. Grazie all’attenzione di questo piano, la zona limitrofa interessata dall’attuale degrado, avrebbe potuto avere una vita nuova e soprattutto sostenibile. E invece, cosa fa l’Amministrazione De Luca a riguardo? Rimodulando il PON Metro, tramite l’Ass.ra Carlotta Previti, cancella tutto con un colpo di spugna, senza sentirsi in dovere di dare una giustificazione né tantomeno una proposta alternativa». Questa la dura nota del gruppo politico Cambiamo Messina dal basso riguardo il progetto, reso possibile grazie a un accordo siglato il 16 gennaio, a Roma, da Comune e Rfi, e allo stanziamento di 13 milioni di euro, che avrebbe previsto la trasformazione della zona in un vero centro di scambio intermodale capace di collegare e mettere in rete bus extraurbani, treni, navi veloci, tram, bus, stazioni di car/bike sharing, taxi e il parcheggio Cavallotti.

«Forse il motivo è investire nel potenziamento del settore privato, in barba ai cittadini e a vantaggio dei soliti? – proseguono – Oppure, fregandosene della sostenibilità, agire nella totale improvvisazione come già dimostrato dalla folle promessa elettorale di sostituire l’attuale linea tramviaria con un assurdo progetto di “tram volanti” rivelatosi poi una truffa di una società fantasma? Qualsiasi motivo ci sia alla base, una cosa la possiamo dire: anziché perseguire l’obiettivo di un rinascimento culturale, economico ed ecosostenibile, la città di Messina, grazie a De Luca e la sua Giunta, è pioniera nel tentativo di tornare al Medioevo», conclude la nota.
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