MESSINA. Ennesimo colpo di scena nella sempre più disastrata stagione dell’Acr Messina: la società ha comunicato ieri, in tarda serata, di “avere sollevato Simone Banchieri dall’incarico di allenatore della prima squadra. La decisione è stata assunta in vista degli ultimi due decisivi match del Messina in chiave play-out. Il club ringrazia Banchieri e il suo staff per il lavoro svolto con dedizione, in questi mesi, e augura loro il meglio da un punto di vista professionale. La panchina del Messina viene affidata al vice allenatore Antonio Gatto“.
Non è chiaro da chi sia partita la decisione (e chi le decisioni le prenda, a questo punto), dato che il presidente Stefano Alaimo aveva annunciato ieri le dimissioni, e la proprietà (80% all’azionista di maggioranza Aad, 20% alla famiglia Sciotto) si è disinteressata delle sorti della società ed è pure inadempiente rispetto agli obblighi contributivi, non rispettando anche l’ultima delle scadenze, due giorni fa. Quella dell’esonero dell’allenatore, a due giornate dalla fine del campionato, è una mossa che mette ancora più in bilico il futuro della squadra e quindi della società: se già i compratori scappano a gambe levate dall’acquisto di una società in serie C, se dovesse materializzarsi la retrocessione, nessuno la vorrebbe nemmeno regalata.
Tutto questo nonostante l’imprenditore Francesco Barbera (tifoso, iscritto dall’età di 15 anni a Gioventù Giallorossa) ha comunicato di aver dato mandato al notaio Bernardo Maiorana di trattenere la cifra di 25.000 Euro, versata (a titolo personale) quale contributo per affrontare la scadenza del 16 aprile, per garantire la promessa fatta al direttore sportivo Domenico Roma di riconoscere un premio partita ai giocatori in caso di eventuale vittoria alla finale play-out valevole per il mantenimento della categoria da parte dell’ACR Messina.
(foto di copertina di Angelo Pisani, per concessione di messinasportiva.it)