MESSINA. Identificazione di una “core identity” specifica, affidamento a un privato per il comparto food (con la possibilità di realizzare un ristorante gourmet e una sala ricevimenti), lo sviluppo di un hub commerciale, un polo congressuale, la creazione di un porticciolo e di un’arena per grandi eventi. Sono alcune delle proposte avanzate, e oggi riproposte, a novembre del 2019 dal comitato direttivo di ForuMEssina, che si inserisce nell’acceso dibattito sulla destinazione della cittadella fieristica e le opere previste per il suo restyling.

 

 

«Mercoledì 17 – scrivono i rappresentanti in una nota – il Consiglio comunale e l’AP si confronteranno sul futuro della cittadella fieristica, dimostrando ancora una volta un bizzarro senso del tempismo, se possiamo dire. Il 20 novembre 2019, quando da poco si era insediato l’allora neo presidente dell’Autorità di Sistema, come Associazione, abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con l’Ingegnere Mario Mega al quale abbiamo dato il benvenuto mettendo sul tavolo le proposte che ForuMEssina aveva sviluppato anche rispetto alla destinazione possibile del quartiere fieristico. Ci fu risposto che si sarebbe avviata un’interlocuzione. A distanza di oltre un anno, improvvisamente, a demolizioni avvenute, tutti sembrano aver scoperto che Messina ha un affaccio a mare splendido che da tempi immemori non è per la città fruibile né visibile in alcuni tratti.

Oggi c’è chi chiede contributi d’idee. Rispetto all’area oggetto di dibattito, sono stati moltissimi i tentativi di interlocuzione da parte di tante associazioni, categorie professionali con le istituzioni. A quelle stesse istituzioni rivolgiamo l’invito a riconsiderare quanto presentato, anche in sede in 1^ commissione consiliare (l’11 novembre 2019) da ForuMEssina.  In quell’occasione presentammo, tra le altre, la proposta MACAME che interessa più in generale anche la necessità di restituire il waterfront a Messina, ai messinesi e ai tanti turisti e crocieristi che annualmente visitano la città. Anche fiera ma non solo fiera, dunque.

La nostra proposta, nella parte che interessa comune e AP, riguarda anche la Via Vittorio Emanuele e il vasto spazio della banchina del porto, da anni ormai precluso al transito e la frequentazione dei cittadini. Un assurdo tutto messinese quello di rendere L’affaccio a mare un “parcheggio privato”. 

Infine, tornando alla cittadella, che ci auguriamo diventi argomento pretestuoso per rimettere in discussione molti aspetti legati all’esigenza di rigenerazione e restyling per una città senza coerenza e strategia,  vogliamo ricordare che come ForuMEssina abbiamo immaginato una destinazione plurima, considerando posizione e chance che l’ampia area offre e che passano dalla creazione di un hub commerciale destinato ad attività di business to business, il -da più parti agognato- porticciolo, la strutturazione di un’Arena per grandi eventi, e la nascita di un’area affidata ai privati che sia riservata al comparto food e hospitality. Anche nella nostra proposta avevamo considerato l’ipotesi di uno spazio destinato ad attività congressuali. Certo, l’ampiezza dell’area si presta ad una moltitudine di soluzioni ma una cosa è certa: questo spazio non sia più estraneo alla città e venga restituito al più presto alla pubblica fruizione».

Quella sulla Fiera non è l’unica proposta avanzata dall’associazione ForuMEssina, che sempre nel 2019 era intervenuta sulle sorti della Passeggiata a Mare, proponendo la concessione di spazi per attività ricreative, culturali e artistiche.

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