MESSINA. Non sono passati che appena cinque anni da quando il programma dell’allora candidato sindaco Cateno De Luca annunciava non solo acqua h24, ma anche “l’eliminazione dell’acquedotto di Fiumefreddo e la realizzazione delle fonti di approvvigionamento nel territorio urbano”. Era il 2018, e nel 2023 nessuna delle condizioni non solo non si è verificata, ma l’acqua h24 (ma anche h6, in molte zone cittadine) ad oggi è una barzelletta, più che un miraggio. Per di più nel progetto da 21 milioni di euro finanziati col Pnrr per la razionalizzazione dell’acquedotto messinese, non c’è traccia dell’abbandono del Fiumefreddo, che resterà, insieme alla Santissima, la fonte primaria (e molto problematica) di approvvigionamento idrico cittadina.

E quindi cosa finanzieranno i 21 milioni? Nella relazione generale al progetto definitivo si prevede di rifunzionalizzare la rete terziaria e gli strumenti di misura, perchè le perdite in rete (rapporto tra volume fatturato e volume immesso in rete) sono stimabili attorno al 47%, con una percentuale di perdite totali pari al 53%, di cui circa il 26,7 % relative a perdite reali ed il resto a perdite apparenti (volumi non conturati)”. (qui l’approfondimento di LetteraEmme): in pratica, verranno sostituite le tubature che dai serbatoi cittadini arrivano nei condomini e nelle abitazioni (“Dai dati relativi agli interventi di riparazione raccolti dal gestore, la maggior parte delle perdite nelle reti idriche interne è concentrata nella distribuzione terziaria”, spiega la relazione), ma in nessuna parte del progetto si parla di fonti alternative, o di sostituzione della condotta principale, quella da un metro di diametro, che porta l’acqua dalle alture dell’Etna fino a una serie di pozzi principali (Mangialupi, D’Arrigo, Santa Margherita, Ritiro), e anche da una serie di pozzi cosiddetti secondari con portate inferiori ai 10 litri al secondo, a servizio esclusivo di alcuni insediamenti (per lo più villaggi collinari e della riviera tirrenica), e dai pozzi alle abitazioni.

Questi interventi da un lato permetteranno di “limitare fortemente le perdite fisiche”, dall’altro consentiranno un “riordino del catasto utenze con il rifacimento del parco contatori con smart meter di nuova generazione, portando ad un sostanziale annullamento dei prelievi abusivi ed all’individuazione e censimento delle utenze oggi a vario titolo non conturate (edifici pubblici, usi civici, ecc.), oltre alla possibilità di un monitoraggio in tempo reale delle portate distribuite”: un’esigenza che l’Amam ha manifestato durante una terrificante estate in cui per due mesi interi quartieri hanno avuto acqua poche ore al giorno, e altri non ne hanno avuta affatto per giorni e giorni.

La condotta del Fiumefreddo ha già mostrato in passato la sua fragilità: passa sottoterra sulle colline ioniche seguendo al direttrice della costa, ed è soggetta a frane e smottamenti, il più famigerato dei quali, nel 2015 a Calatabiano, privò mezza città dell’acqua per tre settimane. In più, il Fiumefreddo non potrà mai essere di utilizzo a beneficio esclusivo di Messina: sulla base delle convenzioni in atto stipulate, il Comune di Messina, e quindi l’ente gestore, l’Amam deve garantire, anche in presenza di un notevole calo della portata, una portata complessiva di 720 litri al secondo dalle due gallerie di presa (Bufardo e Torrerossa) alla “Società acque Bufardo”, che si occupa di acque irrigue, e ai comuni di Fiumefreddo, Mascali e Calatabiano.

Una volta arrivata in città, l’acqua arriva alle condotte “urbane”: quelle primarie sono funzionali al trasporto dell’acqua dai serbatoi di accumulo alle maglie principali della rete di distribuzione, sono posate sulle vie principali della città e servono diversi quartieri, le secondarie hanno lo scopo di collegare le maglie principali di distribuzione tra loro e alle alimentatrici terziarie che servono le utenze, sono posate su ciascuna strada cittadina lungo le due direttrici principali est-ovest e nord-sud, e le terziarie, sulle quali si interverrà coi 21 milioni, che corrono lungo il perimetro degli isolati e dei fabbricati.

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