MESSINA. Un aumento del 7,7% nel prezzo d’acquisto di beni essenziali nel giro di un anno. È quanto emerge dai dati del Comune di Messina relativi al mese di marzo, dai quali vengono fuori i settori in cui i costi sono aumentati e quelli in cui sono diminuiti (pochi) rispetto allo stesso mese del 2021. In particolare, l’aumento esageratamente più alto è quello dell’energia elettrica, che negli ultimi mesi ha sollevato diverse polemiche: rispetto all’anno scorso si registra un +65% nella bolletta di casa dei messinesi, con l’ultimo aumento dell’1,4% fra febbraio e marzo. L’indagine, nel dettaglio, si concentra su due indici: uno che rispecchia la variazione congiunturale (la variazione percentuale rispetto al mese precedente) e uno quella tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Crescono tendenzialmente, cioè rispetto a marzo dell’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+7,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+0,4%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+32,3), mobili, articoli e servizi per la casa (+1,3%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), trasporti (+12,7%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,9%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,5%), altri beni e servizi (+1,7%). Decrescono, sempre rispetto al trimestre gennaio, febbraio e marzo 2021: abbigliamento e calzature (-0,2%), comunicazioni (-2,5%) e istruzione (-0,4%). La nota offre una analisi dei fattori che hanno contribuito alle maggiori variazioni dei prezzi dei beni e servizi con particolare riferimento al mese di marzo. Per i prodotti per fumatori si registra un aumento per quanto riguarda i sigari e i sigaretti (+1% il congiunturale; +1,7% il tendenziale), dovuto all’aumento di alcune marche, e gli articoli per fumatori (+1%). L’Energia elettrica del mercato libero è quella che rileva l’aumento più significativo: +1,4% e +65,5% il tendenziale; mentre il gas di città o gas naturale del mercato libero del 4,6%, legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche. Per quanto riguarda i servizi di trasporto, nel trasporto aereo si registra un incremento congiunturale (+18,8%; -30,2% il tendenziale) e in quelli europei (+21,3%; -5,9% il tendenziale); viceversa un calo in quelli intercontinentali (-11,1%; +7,8% il tendenziale). L’incremento dei voli nazionali ed europei è dovuto soprattutto al segmento low cost, mentre la flessione dei prezzi dei voli intercontinentali è dovuta essenzialmente al segmento tradizionale. Si rileva, inoltre, una diminuzione dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (-4,9%; -17,9% il tendenziale), a causa di una maggiore disponibilità di offerte per l’intercity notte e l’alta velocità, e un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+2%; +10,1% il tendenziale), da attribuire soprattutto alle destinazioni verso l’estero. Nei servizi turistici si rileva una diminuzione congiunturale dei prezzi dei pacchetti vacanza nazionali (-7,5%; +0,7% il tendenziale), dovuta essenzialmente al segmento montagna, e dei pacchetti vacanza internazionali (-3,3%; -1,7% il tendenziale), da attribuire al segmento mar Mediterraneo. In diminuzione, sebbene in modo più lieve, anche i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (-0,2%; +7,2% il tendenziale), mentre aumentano i prezzi degli agriturismi (+2,1%). Per i servizi ricreativi si registra una riduzione degli impianti di risalita (-4%; +15,2% il tendenziale) e per i parchi nazionali, giardini zoologici, giardini botanici (-0,7%; +5,7% il tendenziale) a fronte di un aumento dei parchi di divertimento (+2,9%; +3,1% il tendenziale). Infine, si rileva una riduzione del prezzo dei libri di narrativa (-2,8%; -1,6% il tendenziale) e del download degli e-book (-12,5%; -18,6% il tendenziale). Si registra anche una flessione congiunturale del prezzo dei periodici (-0,8%; +0,5% il tendenziale), legato ad una diversa distribuzione degli allegati.

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