MESSINA. Tra giorni fa Cateno De Luca ha salutato Sud chiama Nord, la versione “nazionale” di Sicilia vera, dimettendosi da tutte le cariche di partito per dedicarsi interamente al centro studi Ti Amo Sicilia, ma al movimento politico che ha fondato lascia un bel regalo di addio: nel solo mese di dicembre 2024, con ancora De Luca saldamente al timone, Sud chiama Nord ha ricevuto oltre quattrocentomila euro di donazioni dai suoi sostenitori. Una cifra enorme, soprattutto se confrontata con i contributi, che nello stesso mese sono stati inferiori ai cinquemila euro, e dati al partito da appena otto contribuenti. A dicembre Sud chiama Nord ha organizzato una cena per le donazioni, che ha contribuito fortemente al gran numero di soldi raccolti dagli oltre 150 donatori: politici di area, rappresentanti dei consigli d’amministrazione delle partecipate, donne e uomini delle amministrazioni e dei sottogoverni (di Messina e Taormina soprattutto, ma non solo), militanti, simpatizzanti, amici e anche parenti. E imprese.

Le cifre necessarie a raggiungere i 412.805 euro in un solo mese (qui l’elenco completo, regolarmente pubblicato sul sito alla voce “trasparenza”) partono dai venti euro per arrivare a somme ben più considerevoli, come i ventimila euro donati dalla ditta Dna Technology srl o dal circolo interregionale Fenapi Italia centrale, ai 15mila di Nunziata Caminiti, ai diecimila di Massimo Brocato, Mariagrazia Interdonato (presidente della partecipata MessinaServizi Bene comune, che a distanza di qualche giorno ha versato altri 1500 euro), Carmelo Gregorio, Carmelo Moschella, l’assessore della giunta di Federico Basile Francesco Caminiti, il braccio destro di De Luca Luciano Fumia, il deputato regionale Pippo Lombardo, (che ne ha messi ulteriori 1500 lo stesso giorno in due donazioni diverse), Filippo Gregorio, (più altre tremila qualche giorno prima), Afrodite lab srl.

C’è chi anche di donazioni ne ha fatte ben quattro nel solo mese di dicembre: è il caso di Nino Carreri, assessore a Messina e coordinatore cittadino del partito, che in quattro tranche ha donato al partito 12.700 euro, o Maurizio Cacace, presidente della partecipata del comune di Messina Patrimonio Spa che ha versato 9500 euro in tre soluzioni, o ancora Pietro Picciolo, tesoriere del partito, che di euro ne ha donati un totale di 9700 e rotti in tre occasioni diverse solo a dicembre. Curiosità: a versare mille euro, proprio agli sgoccioli (il 31 dicembre), anche il deputato regionale Ismaele La Vardera, che ha lasciato Sud chiama nord a metà ottobre.

Non mancano i “big”, cioè il sindaco di Messina Federico Basile, il direttore generale di palazzo Zanca Salvo Puccio, e il deputato nazionale Francesco Gallo, che a dicembre hanno effettuato donazioni per, rispettivamente, 3500, 1500 e 4500 euro, ma che nel 2023 avevano contribuito con un totale annuo di donazioni di 30.700 euro, 29.700 euro e 23mila euro, rispettivamente.

E’ una cifra alta o bassa? Alta. Considerando che De Luca è riuscito a raccogliere 296.732,22 euro tra contributi e donazioni in meno di un mese, durante la campagna elettorale dello scorso anno per le europee, e cioè nei venti giorni trascorsi dall’appello del 10 aprile alla fine del mese, la somma totale di donazioni e contributi a Sud chiama Nord per il 2024 si attesta molto vicino al milione di euro. Per comparazione, nelle casse del partito, a norma della legge del “2 per mille”, con la quale si finanziano i partiti, per cui i contribuenti italiani possono indicare ogni anno nella dichiarazione dei redditi a quale partito politico destinare una piccola quota dell’Irpef che devono versare allo Stato, Sud chiama Nord ha ricevuto appena 271.115.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments