MESSINA. “Abbiamo bisogno di almeno 2 milioni di euro per proseguire la nostra attività politica“: era l’appello che, il 10 aprile, il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca lanciava dalla sua pagina Facebook, organizzando a Taormina una cena di raccolta fondi all’americana, per sostenere la campagna elettorale del movimento alle europee.

E tesserati, sostenitori, militanti e aziende hanno risposto presente: nella documentazione consegnata meno di un mese dopo da Pietro Picciolo, sua qualità di rappresentante legale di Sud chiama Nord (e regolarmente pubblicata sul sito del movimento), De Luca è riuscito a raccogliere 296.732,22 euro tra contributi e donazioni in meno di un mese, e cioè nei venti giorni trascorsi dall’appello del 10 aprile alla fine del mese.

Chi finanzia la campagna elettorale di Cateno De Luca e di Sud chiama Nord? Tra i donatori, molti dei quali ex assessori di De Luca all’epoca della sua sindacatura a Messina (e oggi in forza all’amministrazione di Federico Basile), i più munifici sono stati l’attuale direttore generale del comune di Messina Salvo Puccio, che al movimento ha donato poco meno di duemila euro in una decina di giorni (ma ne aveva lasciati già quasi poco meno di trentamila tra ottobre 2023 e gennaio 2024), e il sindaco di Messina Federico Basile, che ha contribuito con più di 3200 euro (a cui si aggiungono 15mila euro donati ad ottobre 2023). Dopo l’appello di aprile, spiccano i diecimila euro del consigliere comunale Ciccio Cipolla (più altri 200 dati in seguito), ma anche quelli di Daniele e Nunziatina di Cavolo, e di Giovanni Sgroi: per loro diecimila euro a testa. Tanti quanti MariaGrazia Interdonato, presidentessa di MessinaServizi, che però li ha donati al movimento a gennaio.

Tra i più generosi contribuenti, solo un po’ da meno è stato il deputato regionale Alessandro De Leo, che tra ottobre 2023 e aprile 2024 ha lasciato 8.000 euro (quasi 5.000 solo nel 2024), ma che qualche settimana fa è stato espulso dal movimento. Tra i nomi, anche il presidente del Consiglio Comunale Sebastiano Pergolizzi (1.500 euro ad aprile, che si aggiungono ai poco più di 2mila donati ad ottobre 2023). Il deputato regionale Matteo Sciotto ha contribuito con 1772 euro (ad aprile, ne aveva fatto altre due dello stesso imposto a gennaio e marzo), i colleghi Ismaele La Vardera con 3200 euro tra gennaio e marzo, e Giuseppe Lombardo con 3444 euro tra marzo e aprile e 5166 euro in due tranche a gennaio, il parlamentare nazionale ed ex vicesindaco di Basile Francesco Gallo (per lui 5000 euro in due tranche ad aprile, ma anche tremila tra gennaio e marzo),

All’appello di De Luca non si è sottratto Carmelo Satta, storico dirigente Fenapi, il patronato il cui acronimo vuol dire federazione nazionale piccole imprese, creato da De Luca decenni fa, che ha contribuito con cinquemila euro, e nemmeno il presidente dell’Atm Pippo Campagna (4000 euro). E a proposito di Fenapi, i circoli non si sono tirati indietro: 5mila euro dal Circolo Fe.Na.P.I dell’Agro pontino, 10mila dalla presidenza provinciale di Palermo e 500 dal circolo della Sabina. Tutti dopo l’appello del 10 aprile. Molti anche i rappresentanti dell’amministrazione: dai consiglieri comunali Raffaele Rinaldo, piuttosto partecipe alla causa con 3680 euro, Nicoletta D’Angelo (1500 euro), Salvatore Papa (duemila euro), Giuseppe Schepis (200 euro), alla presidentessa di Messina Social City Valeria Asquini, dal coordinatore provinciale Nino Carreri a tutti i componenti della giunta attuale, tutti hanno contribuito, chi più chi meno, nel 2024.

Precedentemente, nel 2023, c’erano stati anche Dafne Musolino, che nelle casse del movimento ha versato un contributo di poco più di 5500 euro nel 2023, prima della rottura col passaggio a Italia Viva e conseguenti scaramucce con De Luca e Basile, i consiglieri comunali Raimondo Mortelliti, Antonella Feminò, Margherita Milazzo e Serena Giannetto e ancora Raffaele Rinaldo, tra i più assidui nelle donazioni al suo partito. Nel 2023 ha contribuito con duemila euro anche il segretario generale del comune di Messina Rossana Carrubba, nomina fiduciaria di De Luca da sindaco di Messina e confermata dal successore Basile. Inoltre, compare una donazione da 2mila euro dal Partito Moderato d’Italia.

L’andamento di donazioni e contributi, iniziati ad affluire due anni fa, è lineare: i soldi sono pochi nel 2022, 24.500 euro da appena sette donatori (Carmelo Satta il più munifico, con diecimila euro), e tutti concentrati tra agosto e metà novembre, quindi prima e dopo la campagna elettorale per le regionali, ma si consolidano nel 2023 superando il mezzo milione di euro: a inizio anno a contribuire sono soprattutto gli storici uomini e donne di De Luca, come gli assessori, i presidenti di partecipate e qualche consigliere comunale, poi subentrano sostenitori e soprattutto aziende, che danno uno scossone con donazioni raramente inferiori a diecimila euro. Nel 2024, prima dell’appello di De Luca, la raccolta fondi era partita non troppo brillantemente, da marzo in poi si è passati ai numeri grossi: a “fedelissimi” e imprese, si sono sommati moltissimi sostenitori le cui poche decine o centinaia di euro hanno fatto massa, che hanno portato il totale della raccolta nei primi quattro mesi del 2021 a 417mila euro. Dal 2022, cioè da quando Sud chiama Nord rendiconta donazioni e contributi, gli euro entrati nelle casse del movimento sono pochissimo di più di un milione di euro.

Ai due link sotto, l’elenco di tutti i contribuenti e donatori di Sud chiama Nord

CONTRIBUENTI 2022-2024

DONATORI 2023-2024

Cosa ci ricava chi ha donato, oltre a contribuire alla causa? Un sostanzioso sgravio fiscale. Le erogazioni liberali in denaro effettuate dalle persone fisiche in favore dei partiti politici iscritti nella prima sezione del registro di cui all’articolo 4 del presente decreto sono ammesse a detrazione per oneri nella misura del 26% per importi compresi tra 30 e 30.000 euro. Ai fini dell’imposta sul reddito delle società si detrae, fino a concorrenza dell’ammontare dell’imposta lorda, un importo pari al 26% dell’onere per le erogazioni liberali in denaro effettuate in favore dei partiti politici iscritti nella prima sezione del registro di cui all’art.4 per importi compresi tra 30 e 30.000 euro.

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