MESSINA. «Ognuno è chiamato a svolgere il proprio compito con coraggio e senza minacce ed insulti perché a rimetterci è solo Messina. Si abbia anche l’umilta di riconoscere le capacità degli altri, si abbia il coraggio di scardinare sistemi e lo si faccia nell’interesse della città». È il sunto di una riflessione di Alessandro Cacciotto e Libero Gioveni, fondatori dell’associazione “Radici”.
«Nell’era in cui si guardano più like per stabilire il gradimento di un qualcosa – scrivono – sembra anacronistico parlare di normalità. Eppure guardando ciò che accade a Messina tutto sembra esserci tranne che la normalità. Premesso che i super eroi esistono solo nei fumetti, l’era dei social ha completamente stravolto tutto. Chi più sta sui social più acquista popolarità, ma purtroppo la popolarità non basta: per governare ci vuole competenza, umiltà ed un pizzico di sana follia. Radici interviene sulla politica messinese definendola troppo faziosa con l’amara conseguenza che a rimetterci è la città. Si parli di contenuti e non ponendo in essere una sistematica denigrazione di tutto e tutti».
«Messina è dei messinesi che ci credono. Come dice Ligabue tra palco e realtà…diremo noi c’è differenza», concludono.