Christian Riganò, Messina – Reggina 2-0 (2006/07)
Sei messinese (più o meno), giochi per il Messina, incontri la Reggina, avversaria elettiva da sempre, per un derby di serie A. E segni una doppietta. Con un gol per segnare il quale o ti chiami Ibrahimovic o stai giocando a Fifa 2015 alla Playstation. Cosa avrà pensato Christian Riganò mentre, dopo un assist del dribblomane serbo Ivica Iliev, si fa strada a passi di danza tra tre, quattro avversari, ne supera uno con un tunnel, passa la palla dal destro al sinistro e di nuovo al destro in dieci centimetri di spazio ed anticipa l’uscita del portiere trafiggendolo con un tracciante appena appena arcuato, tentando di far finta che la forza di gravità non influisca sui suoi quasi cento kg, immaginando che invece di giocatori in maglia amaranto ci siano sagome da allenamento, ferme e immobili e non alla caccia disperata delle sue caviglie, ascoltando il basso gorgoglio dei tifosi che accompagna l’azione fino al grido di gioia finale? A nulla, probabilmente. Troppo impegnato a far maledire quel mercoledì sera da tutta la difesa reggina, schierata a tentare, invano, di contenerlo, troppo dedito a segnare (doppietta per lui quella sera, Reggina affondata e Messina nelle zone alte della classifica, prima del tonfo inesorabile che la vide retrocedere), troppo concentrato a difendere il ruolo da capocannoniere del torneo. Troppo determinato, dopo esserlo stato dei fiorentini, a diventare l’idolo dei suoi conterranei messinesi.
Ricordi stupendi e descrizioni bellissime. Solo un appuntino, il gol di Catalano non era in “uno di quei giorni primaverili”, ma in una freddissima domenica di dicembre
Cmq non so se è un problema del mio pc (non credo perchè con altri siti non succede) ma i paragrafi di tutti i vostri articoli sono tagliati nella parte destra (e non di poco) per cui spesso illeggibili.
Ci stiamo lavorando 🙂 intanto provi ad aggiornare la pagina