MESSINA
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È stata presentata questa mattina al Museo Regionale “1908 CittàMuseoCittà”, l’esposizione permanente dedicata al terremoto che devastò Messina nel 1908.

“Sono molto legato a Messina, oggi da assessore sono qui per inaugurare un momento importante sotto il profilo di quella che è l’identità della città- ha spiegato Francesco Scarpinato, assessore ai beni culturali e all’identità siciliana- il 28 dicembre 1908 la città viene rasa al suolo e li Salinas ha un ruolo importante. Riesce a raccogliere tutte le bellezze che oggi sono custodite qui. Un’altra figura è quella di Maria Cascina, che dal ‘49 al ‘63 continua il lavoro di Salinas e con impegno raccoglie l’eredità e cerca di porre in essere l’allestimento del museo.”

“Il museo di Messina -continua Spinato- poi non ha un nome e stiamo lavorando per intitolare questo museo a Maria Cascina”

“È un progetto finalizzato all’esplorazione di una città scomparsa – ha spiegato Orazio Micali, direttore del MuMe- è un’analisi di quello che era Messina, una delle più importanti città al tempo. Era una città che aveva le caratteristiche e le dimensioni di Bologna o Venezia. Una città viva, attiva, che nonostante i disastri che non erano mancati andava speditamente verso il futuro. Un futuro che viene troncato irrimediabilmente dal sisma. Non c’è nient’altro dopo quell’anno, è tutta una partenza da zero. Ritroverete nella mostra una città scomparsa”

“1908 è una linea del tempo che si è fratturata a metà del suo corso- ha spiegato il direttore- e attraverso l’esposizione quella linea del tempo attraversa il sisma per arrivare a noi. È una responsabilità da parte mia far analizzare a questa città cosa ha perso, per capire cosa può avere. Se non incontri il tuo passato non potrai sapere qual è la tua storia e senza una storia alle spalle ogni giorno è il punto zero”

“La mostra è fatta da piccoli percorsi d’esperienza- continua Micali- all’interno delle sale vivremo un percorso tra materiali e piccolissima parte del patrimonio che io chiedo di toccare. È un percorso che progressivamente ci porterà attraverso la realtà aumentata alla vecchia Messina e poi a una sala immersiva in cui si vive l’immediato prima e l’immediato dopo”. Potremo vedere anche in che misura il terremoto ci ha privato di alcune opere d’arte e si percepirà la lacerazione che è stata prodotta nella città”

La mostra sarà aperta al pubblico a partire da martedì 28 novembre. I visitatori potranno camminare tra i reperti architettonici recuperati dalle macerie nei giorni successivi al sisma , leggere documenti  storici e vedere filmati del tempo. L’esposizione si divide in due fasi: la prima basate su materiale reale e tangibile, la seconda sulla realtà aumentata. I visitatori attraverso l’utilizzo di occhiali forniti dal museo potranno vivere in prima persona la cittá prima del terremoto, per poi accedere alla sala immersiva in cui vivranno una simulazione della notte del 28 dicembre 1908.

 

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marcello crinò
marcello crinò
15 Febbraio 2024 15:45

Il nome esatto è Maria Accascina.