MESSINA. Un anno fa, alle politiche 2018, la “valanga gialla”, con il Movimento 5 stelle a mandare a Roma quattro deputati e due senatrici, e il resto delle forze politiche a racimolare le briciole. Un anno dopo, i parlamentari messinesi vengono messi sotto la lente. Quanto hanno prodotto? E cosa? Il criterio è sostanzialmente numerico (unico verificabile con esattezza), e tiene presente solo l’attività da primi firmatari.

 

(clicca sulle frecce ai lati del grafico o nel menù a tendina per scorrere tra le varie voci)

 

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Francesco D’Uva, al secondo mandato, si conferma come lavoratore infaticabile. Al ruolo di capogruppo del Movimento 5 stelle, infatti, affianca un’attività legislativa di tutto rispetto: otto disegni di legge da primo firmatario (nessuno dei quali però riguarda direttamente Messina), e 33 da cofirmatario.

Qualitativamente invece la più produttiva, per distacco, è Matilde Siracusano, di Forza Italia, che tra l’altro non è nemmeno stata eletta nel collegio messinese (il suo posto è stato guadagnato nel plurinominale “Sicilia 1”, nel palermitano): per lei tre disegni di legge da prima firmataria, ma soprattutto il fatto che due di questi riguardino direttamente Messina: l’istituzione dell’Autorità portuale dello Stretto e “Disposizioni per il risanamento dei nuclei abitativi degradati nella città di Messina”. A questi se ne aggiungono altri ventuno da cofirmataria, e il tutto pur essendo all’opposizione.

I due disegni di legge di Matilde Siracusano portano la sottoscrizione del collega di partito Nino Germanà, che in questo primo anno di legislatura si è rimboccato le maniche, e ha presentato ben cinque proposte di legge da primo firmatario: una di queste riguarda l’istituzione di una zona di interesse strategico turistico ambientale nazionale nella Valle del Mela, un’altra “disposizioni per il recupero di mancati trasferimenti erariali agli enti locali della Regione Siciliana”. Da cofirmatario, Germanà ha sottoscritto 23 disegni di legge, ma si è distinto per ottimi numeri in tutto.

Molto attiva anche Ella Bucalo, di Fratelli d’Italia, che non presenta disegni di legge da prima firmataria, ma ne sottoscrive ben 88 da seconda (la maggior parte “a rimorchio” della leader di partito Giorgia Meloni). Elevatissimo il tasso di presenza: Ella Bucalo ha partecipato al 97.46% delle votazioni d’aula, la seconda tra i messinesi.

Chi invece è in maggioranza ma ha prodotto poco è Antonella Papiro: zero attività da prima firmataria, solo cinque disegni di legge da cofirmataria. La neodeputata si riscatta (o “aggrava” la sua poca produttività, dipende dal punto di vista) con un altissimo tasso di presenze: ha partecipato infatti al 98,31% delle votazioni, prima tra i messinesi. Poco meglio la collega di partito Angela Raffa, anche lei al primo mandato: undici proposte legislative da cofirmataria, nessuna da proponente e pochissimo altro; 90.14% di presenze al voto.

Carmelo Lo Monte (Lega), che è in maggioranza e siede nei parlamenti regionale e nazionale da quando ancora era in vigore la lira (tre legislature passate alla Camera ed un passato da deputato e assessore regionale), non presenta alcun disegno di legge, solo un emendamento, un’interpellanza e due interrogazioni, stop. Per lui anche il record negativo, tra i messinesi, di presenze al voto: Lo Monte era presente in aula per il 49.72% delle votazioni (assente quindi per più di metà delle volte).

Quattro disegni di legge da cofirmatario e zero da primo firmatario (ma nove emendamenti di suo pugno, e ben 102 da cofirmatario) per Pietro Navarra del Pd, ex rettore dell’università di Messina al primo mandato da parlamentare. Buona la “frequenza”: Navarra è stato presente a oltre il 74% delle votazioni in aula.

Tra i deputati manca Alessio Villarosa, che in quanto membro dell’Esecutivo (è sottosegretario alle Finanze) non fa attività parlamentare.

Passando da Montecitorio a Palazzo Madama, il contingente messinese si tinge interamente di rosa. Le senatrici si sono comportate globalmente meglio di colleghe e colleghi di Montecitorio, se non altro per buona volontà. Sia Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 stelle, che Urania Papatheu, hanno presentato almeno un disegno di legge a testa da prime firmatarie, ma sono superate da Grazia D’Angelo, che ne propone due (e le doppia). Urania Papatheu, il cui disegno di legge riguarda bizzarramente “Norme per la valorizzazione della lingua e della cultura gallo-italiche”, addirittura, si avvicina ai 400 emendamenti da prima firmataria, e pone la sua sottoscrizione sotto 29 interrogazioni. Urania Papatheu, infine, è una vera stakanovista dell’aula: è stata presente al 99,9% delle votazioni: praticamente a tutte (3.283 su 3.286). La prima per presenze in tutto il parlamento.

 

Come si interpretano i dati ed il grafico? Per i disegni di legge, il più importante degli atti parlamentari, si è tenuto conto anche dell’oggetto: se cioè riguardasse Messina (come territorio d’elezione) o meno. Per quanto riguarda le presenze, si intende l’effettiva presenza al voto. I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell’assenza al voto del parlamentare. Non si può distinguere, pertanto, l’assenza ingiustificata da quella, ad esempio, per ragioni di salute. In linea di principio (ma molto in linea di principio), chi sta in maggioranza propone leggi (che in quanto maggioranza hanno più possibilità di passare), chi sta all’opposizione le emenda, o interroga il governo. Non è stato considerato, infine, perchè non quantificabile, il lavoro, anche rilevante, che alcuni parlamentari svolgono per gli incarichi necessari al funzionamento della macchina politica e amministrativa del Parlamento (Commissioni, Gruppi, Comitati, Giunte, Collegi e Uffici di Camera e Senato).

 

 

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