MESSINA. Quarantadue delibere da discutere, emendare, votare e approvare (o bocciare) in meno di dieci giorni: è la maratona alla quale sarà sottoposto il consiglio comunale per poter inviare al ministero degli Interni il piano di riequiibrio rimodulato. Da mercoledi 14 a  venerdi 23 novembre, i tempi ai quali il sindaco Cateno De Luca intende attenersi (anche perché la scadenza è perentoria) obbligherà i consiglieri comunali a dire arrivederci a coniugi, figli, amici e parenti, ed a prendere la residenza a Palazzo Zanca.

Cinque giorni in commissione per discutere ed eventualmente emendare le 42 delibere. E tre in aula per votarle: vuol dire poco meno di due ore a delibera, giorno e notte, per arrivare a stento a rispettare le scadenze. Roba che in confronto le dodici ore della seduta sul piano di riequilibrio 1.0 è stata una passeggiata. Di che delibere si tratta?

Le prime due delibere riguarderanno la “riorganizzazione dei servizi del gruppo pubblico locale”, come il sindaco Cateno De Luca chiama il complesso di Palazzo Zanca e delle sue partecipate, e quella su “Istituzione del baratto amministrativo”. Quindi tocca alle partecipate: si parte con l’Amam (due delibere: “Nuovo statuto” e “Servizio idrico integrato – rapporti Amam con Ati”), si prosegue con Atm con ben sei delibere (Delibera di messa in liquidazione”, “Statuto nuova società”, Nuovo contratto di servizio”, “Immobili per la patrimonializzazione della nuova società”, “Riqualificazione e realizzazione di un nuovo sistema di trasporto urbano di massa” e “Delibera di indirizzo per assunzione a tempo determinato autisti Atm”, che segna quindi il ritorno all’utilizzo di lavoro a termine), quindi altre sei per MessinaServizi Bene Comune: (nuovo statuto con introduzione del baratto amministrativo, nuovo contratto di servizio che include cimiteri e manutenzione del verde, trasferimento discariche alla Srr, piano finanziario 2019, patrimonializzazione della società con l’autocentro di via Salandra, strategie per il raggiungimento del 65% di differenziata entro luglio 2019, con il premio di produttività di dipendenti).

Ai Servizi sociali è riservata una terapia d’urto di otto delibere, che inizia con mappatura dei bisogni con priorità erogazione di quelli obbligatori per legge e continua con la chilometrica delibera “regolamento criteri per l’accesso ai servizi socio-assistenziale, rideterminazione dei criteri di compartecipazione degli utenti e costi dei servizi, e verifica della possibilità economica dei soggetti obbligati a prestare assistenza per legge nell’ambito della famiglia del grado di parentela”. Quindi tocca alla nuova Messina Social City: andranno in aula, tutte di seguito, lo statuto dell’agenzia, la delibera della sua costituzione ed il contratto di servizio. Quindi un atto di indirizzo per la salvaguardia dei livelli occupazionali degli attuali operatori nel settore socio-assistenziale, con l’individuazione del personale attualmente occupato i servizi sociali e la definizione dell’albo con i criteri di inserimento e le relative priorità. Una delibera anche per Casa Serena: “razionalizzazione dei costi ed investimento per ampliamento posti letto”. Infine il piano economico-finanziario “a supporto del cambio di modello organizzativo dalle cooperative all’agenzia con cronoprogramma annuale dei risparmi per pensionamento dal 2019 2033”.

A queste se ne aggiungerà un’altra sulla valorizzazione dei beni immobiliari: in aula, legate al piano di riequilibrio, arriveranno le quattro delibere di statuto, costituzione e contratto di servizi della società, più un atto di indirizzo per l’individuazione dei cespiti da mantenere nel patrimonio municipale e quelli da dismettere.

Quindi sarà la volta della riorganizzazione dei servizi municipali (delibera molto simile alla prima), e della “razionalizzazione della spesa corrente per la gestione del patrimonio comunale, con particolare riferimento agli impianti sportivi e ville comunali.

Infine si entrerà nello specifico del piano di riequilibrio, con la bellezza di undici delibere di accantonamento: evasione ed elusione tributaria, riduzioni fitti passivi, minori spese per mutui, razionalizzazione di organizzazione dei servizi sociali, riduzione costi della politica, razionalizzazione degli impianti sportivi, internalizzazione dei servizi municipali, risparmio energetico, economia del personale, fondo rischi. Alla fine del tour de force, la delibera delle delibere, quella del piano di riequilibrio vero e proprio.

Il calendario prevede che da mercoledi 14 le delibere siano spedite in commissione Bilancio allargata, mentre da lunedi 19 a giovedi 22 arriveranno in consiglio comunale, per poi approvare, venerdi 23, il piano di riequilibrio.

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