MESSINA. Al comune di Messina non si trovano due attacchini su cinquecento dipendenti. E il sindaco Cateno De Luca minaccia… ritorsioni: mobilità verso le partecipate, o eccedenza con conseguente licenziamento.

“Al via la ricognizione del personale categoria A e B: ancora nessuno è disponibile a fare l’attacchino”, scrive De luca nella consueta nota su Facebook. “Siccome non ho ancora capito le motivazioni che impediscono l’individuazione di 2 attacchini disponibili ad affiggere manifesti nell’ambito dei circa 200 dipendenti comunali di categoria A (operatore ) ho deciso di chiedere spiegazioni di cosa fanno durante le loro giornate. Anche per i dipendenti di categoria B (collaboratori) che sono circa 300 ho chiesto di sapere come passano le loro giornate”.

Come? Dando mandato ad ogni dirigente di redigere una scheda con le mansioni svolte da ciascuno dei dipendenti sottoposti al loro dipartimento di competenza. “Entro il 10 settembre deve arrivare la risposta certificata da ogni dirigente che utilizza questo personale – spiega De luca – In giunta oggi abbiamo avviato le procedure ricognitive che prevedono anche la dichiarazione di esubero (passaggio alle società partecipate o licenziamento collettivo ) se non viene giustifica la presenza di parte di questo personale negli uffici comunali”.

Dopo la parte burocratica, arriva lo sfogo: “Basta! Volete sapere cosa penso ? Che almeno 250 dipendenti di categoria A e B si trovano nel posto sbagliato e devono ritornare a fare il lavoro manuale o esterno al palazzo municipale per il quale sono stati assunti”

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