MESSINA. Sta per concludersi la stagione estiva 2018 in riva allo Stretto, segnata dalle elezioni amministrative, da tante (troppe) giornate di maltempo e dalla consueta “movida” sulla litoranea nord della città, con i tanti lidi e locali della zona che anche quest’anno hanno dovuto fare i conti con la concorrenza dei venditori “ambulanti”, da mesi fermi nei punti nevralgici del divertimento.

Malgrado le proteste della passata stagione, le attenzioni della stampa, un interrogazione da parte di un consigliere comunale e un esposto presentato dagli amministratori di quattro attività commerciali, che non ha avuto alcun riscontro, i furgoncini itineranti sono infatti ancora parcheggiati ai bordi della strada, dove stazionano ormai dall’inizio dell’estate, somministrando cibo e bevande alcoliche ai tantissimi giovani e giovanissimi che ogni sera prendono d’assalto la Via Consolare Pompea.

A porre il caso all’attenzione del Sindaco e della Polizia Municipale, lo scorso 17 luglio, erano stati i responsabili di quattro locali della riviera, che lamentavano “una situazione ormai divenuta insostenibile”, auspicando gli opportuni accertamenti e i consequenziali interventi, “per eliminare condotte dannose, contrarie alla legge e in danno di attività commerciali regolari”.

«Sin dall’inizio della stagione estiva, proprio di fronte alle strutture su indicate, risultano essere parcheggiati in forma stabile e continuativa alcuni furgoni, i cui titolari si occupano di somministrazione di cibi e bevande, anche alcooliche. Inoltre, come è possibile rilevare dalla documentazione fotografica che si produce, gli ambulanti poggiano sul suolo pubblico vetrine frigorifere, bombole del gas (con notevoli rischi per l’incolumità di passanti e la sicurezza delle autovetture parcheggiate e in transito), tavoli, sedie, non curandosi, tra le altre cose, del decoro urbano», si legge nell’esposto, in cui si fa preciso riferimento al decreto legislativo n.114/1998 (che disciplina in maniera dettagliata il commercio, fissandone le modalità di esercizio), a una recente circolare emanata dalla Regione Siciliana e alle norme dettate dal Regolamento comunale in materia di ambulantato, particolarmente restrittive, che disciplinano, tra l’altro, la durata massima della soste nelle aree pubbliche.

Nello specifico, secondo l’articolo 37, i titolari delle autorizzazioni di tipo C non possono sostare nello stesso punto per più di sessanta minuti e le soste possono essere fatte in punti che distino fra loro almeno cinquecento metri. Ovvero tutto il contrario di ciò che avviene sulla Litoranea, con i furgoncini ambulanti che stazionano giorno e notte sui marciapiedi nei pressi dei locali più frequentati, con tanto di ombrelloni e tavolini,  “esercitando una concorrenza sleale” ai danni dei locali in possesso di regolare autorizzazione, che hanno dovuto affrontare inoltre i notevoli costi di gestione. «Tali attività concorrenti – commentano i rappresentati dei locali –  non solo violano le norme in materia di ambulantato, ma traggono degli indebiti profitti a discapito di attività regolari, che per il loro avviamento necessitano di notevolissimi investimenti. La presenza di un ambulantato irregolare, inoltre, rischia di compromettere gravemente anche il decoro di una zona frequentatissima, ricca di attrattive e meta di tanti cittadini e turisti».

Ad interessarsi della vicenda, appena qualche settimana fa, era stato il consigliere comunale della lista “Bramanti sindaco” Giovanni Scavello, che in una nota indirizzata all’Amministrazione denunciava le “condizioni di diffusa illegalità nonché di assoluto degrado” della zona.

“Con riferimento ai gravi episodi di illegalità, occorre segnalare che da qualche anno a questa parte, in corrispondenza dell’inizio della stagione estiva, il predetto tratto di litoranea registra un preoccupante proliferare di venditori ambulanti, che si appropriano di suolo pubblico mediante l’allocazione di furgoni adibiti alla vendita di svariata mercanzia ed in particolare panini e bibite”, scrive il consigliere comunale, segnalando in particolare la presenza ben tre postazioni nel controviale antistante Villa Bosurgi, concentrate in poche decine di metri.

Ma non sono solo i “paninari” a finire nel mirino di Scavello, che punta il dito anche contro i venditori abusivi di pesce e ortofrutta presenti da Paradiso a Ganzirri, molti dei quali soliti, a suo dire, ad abbandonare in prossimità dei cassonetti rifiuti maleodoranti in orari e giorni non consentiti e soprattutto di occupare marciapiedi, tracciato della pista ciclabile e sede stradale, con cassette di ortofrutta e pesce che rilasciano liquami maleodoranti.

“Tale fenomeno – prosegue  – oltre a determinare un pregiudizio al decoro urbano nonché alle Casse Comunali, che si vedono private degli introiti che sarebbero dovuti per l’occupazione del suolo pubblico, arreca un grave danno nei confronti di tutti gli operatori commerciali che conducono la loro attività nel rispetto delle normative sul commercio, tributarie ed igienico sanitarie”.

 

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