TAORMINA – Un incasso superiore a 40 mila euro. La totale copertura dei costi, più qualche eccedenza da iscrivere nel reparto “introiti”. È un bilancio ancora da scrivere nero su bianco quella della fondazione di Taormina arte, organizzatrice dell’evento del Dalai Lama a Taormina e Messina.

Ed è una soddisfazione su più fronti: “La mattina di Taormina, mi piace ricordare – racconta Ninni Panzera, segretario generale della Fondazione – ho fatto il percorso che porta al teatro antico in un’atmosfera multietnica, silenziosa, armoniosa. La stessa poi ritrovata dentro il Teatro dove ci sono stati interventi di persone provenienti dalla Mongolia, dagli Stati Uniti…. Taormina al centro del mondo come lo è spesso”. Un evento soddisfacente anche dal punto di vista economico: “È andato tutto bene”, commenta ancora Panzera.

Costi completamente coperti, tra alberghi, voli (in quota parte con Palermo, Pisa e Livorno che dividevano le spese, cioè gli altri luoghi dove è stato ospite il Dalai Lama) e pasti.

Sold-out al Vittorio Emanuele (988 posti) e duemila biglietti venduti al Teatro antico (da 10 a 30 euro), questo il bilancio finale.

Dopo la polemica sui 120 mila euro che quest’estate aveva tenuto banco nell’opinione pubblica messinese, ecco i numeri. Ed i chiarimenti: la quota di 120 mila euro è l’impegno di spesa previsto da parte del Comune di Messina come partecipazione alla Fondazione Taormina Arte. Questo è quanto era stato già sottoscritto sette anni fa, cioè dall’Amministrazione Buzzanca in previsione della costituzione della Fondazione che poi seguì vari rallentamenti. Finalmente attiva la fondazione riceverà dal Comune i soldi previsti e se il Consiglio comunale lo voterà anche un immobile da mettere a disposizione di Taoarte. Oltre Messina, nella Fondazione partecipano anche il Comune di Taormina e la Provincia regionale. 

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