MESSINA. Controlli di gestione (articoli 22 e 23), con previsione di visite ed ispezioni da parte del Comune,e  indagini sulla soddisfazione dell’utenza. La carta della qualità del servizio prevista dall’articolo 18. Nuova modalità di controllo e sistema sanzionatorio, con l’applicazione di penalizzazioni. Le cause di risoluzione del contratto, tra le quali ripetute e gravi interruzioni del servizio, per una durata superiore a 3 giorni consecutivi, imputabile a colpa grave o dolo del gestore, articolo 29.

Nel contratto di servizio firmato ieri tra il comune di Messina e la nuova MessinaServizi Bene Comune, un’ampia parte è dedicata alle “contromisure” normative per evitare che la nuova società  che si occuperà di rifiuti a Messina inizi con gli stessi peccati originali che hanno affossato l’ormai vecchia società, Messinambiente. Patti chiari e amicizia lunga, quindi, e chiarezza sia da parte di palazzo Zanca che dei vertici della nuova partecipata.

Al tavolo, ieri, si sono seduti l’amministratore unico della Messinaservizi Bene Comune, Beniamino Ginatempo, ed il dirigente il dipartimento Ambiente e Sanità, Romolo Dell’Acqua. E per la prima volta, a Messina, si è firmato un contratto di servizio per la gestione dei rifiuti. Quando si inizierà? Tra tre mesi al massimo, secondo quanto prevede l’articolo 4 del contratto, secondo il quale “il gestore dovrà svolgere tutte le attività preliminari necessarie all’avvio del servizio di gestione integrata dei rifiuti entro 90 giorni dalla sottoscrizione del contratto”. Il rispetto della prima scadenza sarà una prima cartina al tornasole della nuova società.

Ieri è stato pubblicato anche il bando per la selezione del direttore generale della nuova società. Le domande degli aspiranti dovranno pervenire entro le ore 24 di lunedì 21 agosto. “La firma del contratto di servizio e il bando per la nomina a direttore generale – ha dichiarato  l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, ripercorrendo la travagliata vicenda della società – erano gli ultimi due tasselli previsti affinché si potesse completare il percorso tracciato nel lontano 15 novembre 2014, con l’approvazione in Giunta comunale del Piano d’intervento ARO, nel quale l’Amministrazione, nella raccolta porta a porta in tutta la città e nella società in house, indicava gli strumenti strategici per dare una svolta alla gestione dei rifiuti a Messina. L’approvazione del Consiglio comunale il 29 giugno 2016 del Piano ARO consentiva di presentare la delibera di costituzione della nuova società in house, in un primo tempo individuata in una multi servizi, aggregando il settore dell’acqua e dei rifiuti, successivamente, proponendo una nuova società “Messinaservizi Bene Comune”, per la gestione dei rifiuti e del verde, approvata dal Consiglio il 13 febbraio 2017, ad un paio di giorni dal voto di sfiducia. La società veniva materialmente costituita il 31 marzo 2017, ma per l’approvazione della delibera di affidamento del servizio bisognava attendere il 27 giugno 2017 dopo un lungo e tormentato iter in consiglio”. “Siamo soddisfatti per il risultato conseguito – prosegue Ialacqua – ed ora bisogna lavorare sodo affinché entro il mese di ottobre si possano trasferire alla nuova società tutti i mezzi, personale e servizi, attualmente gestiti da Messinambiente spa e ATOMe 3, entrambe in liquidazione, per dare finalmente stabilità lavorativa ai dipendenti delle due società, implementando il nuovo servizio di gestione, finalizzato a raggiungere gli obiettivi di legge, tra cui la raccolta differenziata al 65 per cento ed il recupero di materia al 50 per cento, con la riduzione della TARI”. Tra i punti salienti del contratto di servizio, che avrà una durata di nove anni, per una cifra totale di circa 300 milioni di euro.

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