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TAORMINA. “They are driving us mad”. Non va per il sottile Eligio Giardina, sindaco di Taormina, la perla ionica che tra dieci giorni ospiterà il G7. “Ci stanno facendo ammattire”, racconta al Telegraph, quotidiano del Regno Unito, fondato nel 1855 e noto anche come Daily Telegraph.

Lo sfogo di Giardina è uscito sulle colonne del giornale londinese a fine aprile, ed era diretto verso il “Secret service” americano, l’agenzia federale statunitense incaricata di garantire sicurezza ed incolumità al “Potus”, il presidente degli Stati uniti d’America che parteciperà ai lavori del G7.

Le strade di Taormina sono troppo strette, ed il corteo presidenziale più lungo di tutto il corso Umberto, riporta la giornalista Chiara Palazzo, quindi gli americani avrebbero chiesto, secondo l’autorevole giornale inglese, di allargarle. Un’assurdità alla quale è stato risposto con un’altra assurdità: che Trump si spostasse con delle piccole auto elettriche, racconta Chiara Palazzo.

Un problema che, stando ai numeri, non pare risolvibile con facilità: anche perchè, il corteo presidenziale è composto da un minimo di trenta ad un massimo di quaranta veicoli di diversa natura, ma tutti camuffati, con due auto esca, un centro comando mobile, i veicoli per le squadre di pronto intervento e le ambulanze. Per non parlare del “Ground Force One”, il bus ultracorazzato (come la “Cadillac One”, la Limousine presidenziale) che lo staff di Donald Trump si porta dietro: 250 persone, che per il G7 saranno tutte interamente ospitate al Timeo, che la delegazione americana (la più numerosa dopo quella italiana) ha praticamente requisito.

“Corso Umberto è lungo 900 metri, e le trenta auto che vogliono usare lo riempiranno completamente – ha spiegato Giardina al giornale britannico – come pensano di muoversi?”

 

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