TAORMINA. “Justin, vieni a trovarci, vogliamo darti la cittadinanza onoraria della città metropolitana di Messina“. Non sarà stata la conversazione letterale, ma il succo delle parole scambiate tra Renato Accorinti e il premier canadese Justin Trudeau è quello.
A lui (di persona), Accorinti ha consegnato, prima dell’inizio del concerto dell’orchestra della Scala al tetro greco, una lettera aperta: «Caro presidente Trudeau, sono Renato Accorinti, sindaco della città metropolitana di Messina, tredicesima città di Italia, che ospiterà a Taormina il G7 dei capi di stato e di governo nei giorni 26 e 27 Maggio 2017. Le scrivo in merito al tema drammatico dei migranti. La Sicilia è da sempre terra di emigrazione ed i siciliani sono presenti con folta rappresentanza in tanti paesi del mondo, compreso il Canada. Siamo da generazioni cittadini del mondo e, al contempo, nelle nostre vene scorre il sangue degli antichi fenici, greci, romani, arabi, dei barbari, dei normanni, degli austriaci, degli spagnoli. Siamo memoria e frutto di identità molteplici, di culture millenarie, ed abbiamo conservato la capacità di accogliere col cuore lo straniero in uno scambio reciproco ed arricchente. Il drammatico fenomeno della emigrazione dai paesi del Nord Africa e dalla Siria, che vede milioni di persone scappare dalla guerra e dalla fame, ed affrontare il viaggio della speranza di una vita migliore tramite i deserti africani ed il Mar Mediterraneo, vede direttamente coinvolta anche la nostra città da circa quattro anni. Abbiamo dato vita, insieme ad altre Istituzioni ed Associazioni di volontariato, ad una filiera dell’accoglienza con la quale siamo sempre presenti agli sbarchi dei Migranti. Abbiamo strutture convenzionate in città per la prima e la seconda accoglienza di minori non accompagnati, SpRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), anche per il vulnerabili, quali donne vittime di tratta e disabili, promuoviamo gli affidamenti familiari e abbiamo co-creato un’ampia rete territoriale con le istituzioni scolastiche e la società civile per l’avviamento professionale e allo sport. Ho seguito il Suo percorso politico ricco di scelte cariche di ideali e sono consapevole che Lei ha fatto dell’accoglienza un punto cardine della politica nazionale e internazionale canadese al fine di tutelare il rispetto dei diritti universali dell’uomo. Questa visione del mondo ci accomuna e ci unisce al di là di ogni frontiera e mi spinge a cogliere l’opportunità di poterLe conferire, proprio nei giorni del G7 a Taormina, l’onorificenza della città Metropolitana di Messina con la seguente motivazione :”Per l’impegno nella concreta ed umana politica di accoglienza dei migranti e per la difesa dei diritti dell’uomo”. In attesa di un Suo riscontro, Le porgo distinti saluti. Un abbraccio».
A Justin Trudeau, Accorinti il documento (che ricalca quasi alla lettera i temi della Dichiarazione di Taormina firmata dai sette leaders) l’ha consegnato brevi manu, insieme all’invito a venire a visitare Messina e la sua provincia, e a diventarne cittadino onorario. L’ambasciata, che ha preso in consegna dalle mani del premier canadese il documento, ha accettato verbalmente l’invito.
Questo invece il testo del documento consegnato agli altri leader presenti al G7: «Noi, prima come attivisti della società civile e, in questi ultimi anni anche nel nostro ruolo istituzionale, abbiamo portato avanti, insieme a gran parte dei cittadini del mondo, per lungo tempo, una lotta positiva e propositiva per il riconoscimento di fondamentali diritti umani, economici, sociali, ambientali e politici all’interno della nostra società. Questa occasione ci da l’opportunità e il dovere di prendere posizione e fare sentire la nostra voce a livello globale. Per qualsiasi rappresentante istituzionale è privo di senso e paradossale incontrare suoi colleghi, specialmente ad un così alto livello come al G7, senza mettere al centro dell’agenda alcune questioni fondamentali. Nello specifico, la necessità di uno sforzo comune per risolvere davvero le minacce derivanti dai cambiamenti climatici e tutti i disastri ambientali che la nostra società sta producendo; le azioni per ridurre ed infine eliminare l’enorme gap del Sud del mondo in termini di diritti sociali ed economici, per i quali noi del Nord del mondo siamo tutti responsabili; una presa di posizione chiara ed universale per una pace che sia reale, contro la guerra e gli armamenti. In ultimo, la questione più importante, poiché rappresenta una questione urgente ed attuale dei nostri giorni, specialmente in questa parte del mondo. Ovvero l’appello per una politica che apra le nostre frontiere e non costruisca muri; il diritto per ogni persona in ogni parte del mondo a migrare in maniera sicura e con piena dignità e a vivere pienamente e liberamente la propria vita dovunque voglia. Non dimentichiamoci la nostra storia ed il nostro presente: siamo tutti migranti. Per noi, questo è il solo e più profondo senso del rappresentare le nostre istituzioni».