MESSINA. Convergenza di dita puntate contro il sindaco Cateno De Luca per la vicenda del video pubblicato sulla sua pagina facebook, con tanto di filastrocca, ai danni di uno “zozzone”, che poi si è rivelato essere uno degli esponenti del circolo Pickwick, i librai di piazza del Popolo contro cui da due settimane si è scatenata l’ira del primo cittadino.

A prendere posizione molto netta sono stati, ultimi in ordine di tempo, Movimento 5 Stelle, Unione Inquilini e Articolo Uno.

“Dalle immagini mostrate, sembra di essere al cospetto di un vero e proprio “pedinamento” ad opera di ignoti e ai danni di un oppositore politico del sindaco, ripreso anche all’esterno della sua abitazione, che è stato poi messo alla gogna mediatica per una presunta infrazione, senza alcun riguardo per la privacy e le procedure di legge. Un fatto di una inaudita gravità, che certifica ancora una volta – qualora ce ne fosse bisogno – il clima di terrore, delegittimazione e delazione a cui
è sottoposta ormai da anni la città di “, spiegano Andrea Argento, Giuseppe Fusco e Cristina Cannistrà del Movimento 5 stelle, che hanno chiesto la convocazione di una commissione
sul sistema di vigilanza riguardo l’abbandono dei rifiuti, ponendo l’attenzione, in modo particolare, sulle modalità di videosorveglianza.

Non molto dissimile il tenore delle accuse lanciate dal segretario provinciale di Articolo Uno Domenico Siracusano: “La questione qui non riguarda  il controllo e la sanzione di comportamenti illegittimi che pure andrebbe condotta secondo quanto previsto dalla legge ma che ci sembra sostanzialmente inesistente per i cumuli di immondizia presenti su ogni marciapiede cittadino. La questione è molto più grave e preoccupante perché, come già accaduto in passato, immagini o riprese afferenti ad attività di polizia municipale finiscano, fuoriuscendo da procedimenti che per loro natura dovrebbero essere riservati, sulle pagine social del Sindaco e degli Assessori senza alcun rispetto per la privacy delle persone. Ma ancor più grave il fatto che l’oggetto delle riprese e della gogna mediatica è un cittadino impegnato nel mercatino dei libri usati di Piazza Lo Sardo a poche ore dall’animato confronto con Amministrazione e Vigili Urbani. Siamo alle solite, ogni forma di dissenso o di tensione rispetto alle scelte o agli orientamenti di De Luca e dei suoi sodali deve essere “punita” esercitando ogni forma di pressione possibile anche forzando norme e procedure con l’unico obiettivo di strapazzare, maltrattare, umiliare gli interlocutori spostando la discussione alimentando un clima di tifoseria e violenza che non fa bene alla nostra comunità messinese”.

Più dura la presa di posizione di Antonio Currò del circolo Peppino Impastato di Rifondazione comunista. Nell’esprimere solidarietà a Renato Ciraolo, “una figura storica del movimento nonviolento messinese e non solo, colpevole di aver preso parte alla vivace contestazione che ha avuto luogo due domeniche fa a Piazza del popolo_Lo Sardo, in occasione del ridicolo “blitz” messo in atto dalla municipale contro il circolo Picwick, autore della “pericolosissima” attività di scambio di libri usati, altrimenti destinati al macero”, Currò attacca il sindaco, che ” non si aspettava un’opposizione così vivace e allargata e se l’è legata al dito. Abusando del suo potere, il sindaco ha provato a costruire contro il suo “avversario” un’ignobile trappola mediatica, utilizzando video, relazioni anonime e organizzando illeciti pedinamenti degni della peggiore Gestapo. Non si possono più tollerare questi comportamenti e, ancor meno, le complicità ,le omertà e l’inerzia imbelle di chi lascia fare”, conclude.

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