MESSINA. Il M’Ama deve chiudere. Ma solo per un giorno. Ad ottobre inoltrato. A più di un mese dalla fine della stagione balneare, per il noto locale della riviera nord è stato disposta “la sospensione per giorni uno dell’attività di gestione di stabilimento balneare con somministrazione di alimenti e bevande”.
Malgrado sembri un paradosso, è quanto disposto dal Comune di Messina, Dipartimento Servizio alle Imprese, in una determina dirigenziale del 4 ottobre.
Il motivo? La violazione di una norma (di poco conto, considerata l’entità della sanzione) in merito alla somministrazione di alimenti e bevande accertata nel corso di un controllo della Guardia di Finanza. La comunicazione di avvio del procedimento amministrativo è stata quindi notificata al titolare del lido il 20 agosto. Due mesi dopo, in autunno inoltrato, quando ormai la movida estiva ha fatto ritorno in centro ormai da un pezzo, ecco quindi il provvedimento: a decorrere dal terzo giorno successivo alla notifica il legale rappresentante della società dovrà sospendere per “giorni uno” l’attività. La determina con la sanzione è stata pubblicata ieri sull’albo pretorio del Comune.
Provvedimenti anche in pieno centro storico, nella frequentatissima via I Settembre. A finire nel mirino del Comune è il locale “La Braciola”, che dovrà cessare immediatamente l’attività di somministrazione di alimenti e bevande per non aver presentato la documentazione necessaria agli organi competenti. Il 6 giugno, un controllo della sezione Annona della Polizia municipale, rilevava che la somministrazione avveniva in “una stanza attigua” al locale, “senza aver presentato la prescritta “scia” (segnalazione certificata di inizio attività)”. In caso di mancato adempimento, si legge nel provvedimento, si procederà alla chiusura coattiva mediante apposizione di sigilli in via amministrativa. Contro il provvedimento la ditta può ovviamente opporre ricorso.