MESSINA. “L’avviso è stato frainteso”. Dafne Musolino, assessore all’Ambiente, a Faro davanti ad un centinaio di persone tra pescatori, proprietari di imbarcazioni e semplici curiosi, chiarisce il contenuto dell’avviso che qualche giorno fa ha creato scompiglio in chi “vive il mare”, annunciando l’intenzione di procedere allo sgombero dalle spiagge messinesi dalle imbarcazioni. Intanto chiarendo che non è un’ordinanza ma un avviso. “L’ordinanza è un’altra cosa”, spiega.

“Abbiamo ribadito che dal litorale deve andare via quello che non deve starci, e perchè lo dice la legge, non perchè lo diciamo noi. Riceviamo continuamente sollecitazioni ed esposti che lamentano grave degrado della costa dovute alla presenza di trattori, cingolati, cavi d’acciaio tesi tra verricelli e punti a mare, a carrelli, a barche abbandonate, a lenze e ami lasciati sulla spiaggia. Tutte queste cose non ci possono stare, ma nel tempo è stato consentito che ci fossero, tranne qualche intervento sporadico della Capitaneria di porto, senza una politica strutturale”, ha spiegato Dafne Musolino davanti a una platea che andava inferocendosi di minuto in minuto.

“Oggettivamente c’è un degrado che fa passare la voglia di investire sul territorio – rincara la dose l’assessore – Inizieremo rimuovendo tutto ciò che costituisce pericolo per l’incolumità pubblica (trattori pericolosi, senza targhe e matricola, che lasciano sul litorale benzina e olio), poi verricelli non autorizzati, quindi cime abbandonate e imbarcazioni lasciate a disfarsi sule spiagge. Poi c’è la questione del riordino dei litorali, ed è per questo che sono qui. Ben venga il confronto, non mi sono mai negata a nessuno”, sostiene.

Tra chi la ascolta, però, l’interrogativo resta: le barche andranno via o no? “Su questo c’è un fraintendimento”, ribadisce. Di che fraintendimento parla Dafne Musolino? Di quello provocato dal documento del comune, che non fa alcuna distinzione, parlando genericamente di “barche, natanti, relitti ed accessori vari”, e rivolgendosi ai “proprietari e detentori”, di “provvedere allo sgombero entro e non oltre il 15 aprile 2019, e che a decorrere dal 16 aprile 2019 si procederà alla rimozione coatta delle imbarcazioni e dei natanti, ivi compresi i mezzi di trasporto e traino, ancora abbandonati sulle aree demaniali marittime”. Non solo: “I proprietari potranno fare richiesta di rientrare in possesso dei beni sequestrati, previo pagamento delle spese di rimozione e custodia”.

Anche l’avviso, insomma, non solo non è chiaro e contraddice quello che ha dichiarato Dafne Musolino, che infatti è stata costretta a spiegare le intenzioni dell’amministrazione, ma non è accompagnato da alcun provvedimento ordinatorio, e infatti si fa solo riferimento a decreti regionali e codice della navigazione. Anche perchè, e l’assessore si trova a dover sottolineare l’ovvio, “Non posso emanare un’ordinanza per far rispettare una legge già vigente. Io non devo emanare un’ordinanza per rimuovere le auto in doppia fila, è già vietato dalla legge”.

E infatti alla fine il nodo viene al pettine: “Ma se io ho un’imbarcazione, non grande, regolarmente funzionante, la posso lasciare sulla spiaggia o no?”, domanda uno tra la folla. Silenzio.

Alla fine, la soluzione sarà “salomonica”: Via le strutture pericolose o che creano degrado, poi si penserà ad un rimessaggio comunale, di concerto col demanio. Nella zona sud è già stato identificato, la zona nord è più frastagliata, quindi è più complicato. “Chiaro, non sarà più possibile avere la barca sotto casa”, avverte di nuovo in chiusura Dafne Musolino. Anche perchè Il piano regolatore portuale non prevede aree di rimessaggio e ricovero barche.

 

 

 

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