MESSINA. Dopo più di trent’anni di attesa, viene inaugurata la nuova via Don Blasco. Non tutta l’opera: dei 3.8 chilometri totali, ne verranno inaugurati i primi tre. Quindi un’apertura parziale dovuta al completamento dei lavori in diversi punti: il più lungo quello tra via Santa Cecilia e il cavalcavia della Tommaso Cannizzaro. Il taglio del nastro è avvenuto presso la rotatoria di via Santa Cecilia, al centro della quale è stata posta una statua realizzata dall’artista Alex Caminiti.

Ma come mai ci sono voluti più di trent’anni per realizzare la via Don Blasco? Il tutto ha inizio trentaquattro anni fa, quando è stato depositato un progetto nel lontano 1988. Da qui bisognerà aspettare altri vent’anni, nel 2008 per la prima consegna all’allora prefetto Francesco Alecci, nel 2013 un accordo tra Regione, Sistemi urbani e RFI, e la gara bandita nel 2016. Il 27 ottobre 2017 arriva la firma dell’avvio dei lavori sotto l’amministrazione di Renato Accorinti. Da quel momento in poi, il cantiere sarebbe dovuto incominciare entro la fine dello stesso anno e i lavori consegnati in 320 giorni lavorativi, invece dei 417 previsti dall’appalto. Con quella firma si apre un iter anche all’interno del Comune che prestabilisce un ufficio apposito per velocizzare le operazioni, soprattutto burocratiche: ci sono circa un centinaio di proprietari e due imprese da contattare per espropriare gli immobili lungo il collegamento stradale.

Due mesi dopo la firma arriva il primo stop: il Genio civile boccia e blocca il progetto. Motivazione?  Il progetto esecutivo non è “autorizzato ai fini sismici”. Poi, la Regione blocca l’avvio dei cantieri per la valutazione d’incidenza dell’opera scaduta nel 2015 e si bloccano anche i finanziamenti che dovevano giungere da Palermo a causa del blocco dei “sottoconti” a disposizione degli enti locali. Cambia l’amministrazione, e l’iter riprende, e la Regione riconosce la non assoggettabilità dell’opera alla procedura di valutazione d’incidenza, ammettendo in pratica di aver fatto perdere un anno di tempo. Nel dicembre 2018 la nuova amministrazione De Luca consegna i lavori che dovevano essere completati, come da contratto, entro 320 giorni. Quindi il termine è previsto entro l’11 marzo 2020. A distanza di un anno, dicembre 2019, nel cantiere della via Don Blasco, accade un incidente sul lavoro: un operaio autonomamente viene trafitto da un palo. Arriva la pandemia, i lavori sembrano rallentare. Ad ottobre del 2020 si apre la vicenda Ri.Fo.Tras., una delle due aziende che vedrà il proprio immobile espropriato per permettere il completamento dei lavori. Nel novembre 2021 arriva la sentenza definitiva della Corte di giustizia amministrativa della Regione: un mese dopo il Comune è pronto a indire la gara di appalto per smantellare i manufatti. Si giunge così a dicembre 2021 quando vengono poste le piante lungo la parte della strada completata. Oggi l’apertura, seppure parziale, di una delle più lunghe “incompiute” della storia di Messina.

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