MESSINA. Dopo il lungo stop determinato dall’emergenza mondiale dovuta al coronavirus, tornano navi e crocieristi a Messina. Secondo quanto annunciato da MSC Crociere, la nave di compagnia MSC Magnifica, la seconda a ripartire dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria, sarà in partenza da Genova il prossimo 19 ottobre con un itinerario più lungo che farà scalo nel porto di Messina. Terminata la navigazione, la Magnifica effettuerà altri sei viaggi compresa la crociera natalizia con partenza il 18 dicembre.
L’itinerario di dieci notti comprenderà sia il Mediterraneo occidentale che quello orientale e vedrà MSC Magnifica toccare gli scali di Livorno (con escursioni anche a Firenze e Pisa), prima di arrivare a Messina, La Valletta (Malta), Pireo (Grecia), Katakolon (Grecia) e Civitavecchia, per poi fare ritorno a Genova.
“L’itinerario di dieci notti – spiegano dalla compagnia – è rivolto agli ospiti che preferiscono viaggi più lunghi con più destinazioni da visitare, con il nuovo protocollo di salute e sicurezza che permette di scendere solo con escursioni protette organizzate dalla compagnia, e allo stesso tempo anche più tempo da trascorrere in navigazione”. “Sarà possibile iniziare e terminare la crociera anche nei porti di Civitavecchia e Messina – si legge nel comunicato -, rafforzando così il concetto di crociera di prossimità che consente agli ospiti una maggiore accessibilità a porti di imbarco e sbarco”.
Il nuovo protocollo di MSC Crociere, che sarà messo in atto anche a bordo di MSC Magnifica, prevede lo screening universale di tutti i passeggeri e membri dell’equipaggio prima dell’imbarco, misure igienico-sanitarie e di pulizia rafforzate in tutta la nave, il distanziamento sociale a bordo, l’uso di maschere nelle aree pubbliche e l’uso della tecnologia per facilitare la tracciabilità dei contatti a bordo. I rigorosi e precisi standard del protocollo per la salute e la sicurezza vengono applicati in modo analogo anche per tutte le escursioni a terra, dove gli ospiti resteranno all’interno della cosiddetta “social bubble”, proteggendo sia loro stessi che le comunità locali che li ospitano durante le visite a terra.
