TAORMINA. Messinambiente a rischio fallimento? Taormina corre subito ai ripari. In vista del G7, la perla dello Jonio non poteva rischiare di impantanarsi nelle vicende giudiziarie messinesi, perciò il Comune ha già avviato nei mesi scorsi due bandi, di cui uno già affidato, e abbandonerà definitivamente la partecipata dello Stretto dal 31 marzo.

Se però la municipalizzata dovesse andare a fallimento il prossimo febbraio resterebbe un vuoto di raccolta di dieci giorni per la sede del prossimo G7: «Non ci sarà nessun disagio, siamo pronti ad ogni evenienza» spiega Eligio Giardina, sindaco di Taormina. L’incontro dei giganti del mondo, previsto per il 26 e 27 maggio,  presenta però altri problemi. Nessuno dei progetti previsti è in fase esecutiva, perciò Giardina lancia l’allarme: «Non riusciremo a spendere tutti i soldi stanziati. Sono andato a Roma più volte per sollecitare, ma per terremoti politici e terremoti reali il ritardo è stato inevitabile”” spiega il primo cittadino, che è in costante collaborazione con il commissario per il grande evento, il prefetto Riccardo Carpino, nominato lo scorso 24 dicembre.

Si tratta di 15 milioni di euro vincolati al G7, ovvero ad opere che verranno completate entro quella data, ma dal momento che nessun progetto è iniziato saranno pochi quelli che potranno rientrare nei programmi finanziati in vista di maggio: «Gli ascensori del Lumbi, per esempio, sarebbe impossibile terminarli entro la primavera, perciò non rientrano nel finanziamento» , conclude Giardina.

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