frecciarossa

 

MESSINA. Salutato come l’arrivo dell’alta velocità “light” in Sicilia, il treno FrecciaBianca di Rfi, che entrerà in servizio dalla prossima settimana, sarà più costoso e più lento degli attuali Regionali veloci e Intercity. e ben lontano dagli standard necessari per definirsi ad alta velocità, seppure nella versione siciliana “light”. É quanto si ricava cercando di prenotarne uno dal sito di Trenitalia. Prendendo come riferimento un giorno qualsiasi a partire dalla prima corsa effettuata dal nuovo servizio, la prima cosa che salta all’occhio è il tempo di percorrenza. Da Palermo a Messina, il FrecciaBianca impiega quattro ore e quindici, contro le due ore e cinquanta di Intercity ed i 5 minuti in meno che rispetto a quest’ultimo impiega un regionale veloce.

Perchè? A causa della tratta: se i due treni esistenti viaggiano lungo la dorsale tirrenica, quindi materialmente dal capoluogo siciliano alla città dello Stretto, il Frecciabianca attraversa cinque province prima di arrivare alla stazione centrale di Messina.

 

Non solo. Il regionale veloce, il più rapido dei tre, è anche il più economico, costando nella stessa tratta quasi cinque euro in meno di FrecciaBianca e Intercity. Si tratta comunque di un’offerta, perchè il biglietto base costa 34 euro (contro la media di 25.50 dell’ntercity).

Intercity che, oltre ad essere meno costoso (o uguale, considerando l’offerta tariffaria ridotta) abbatte i tempi di percorrenza rispetto al nuovo treno di Trenitalia, che non sarà affatto più veloce rispetto ai convogli esistenti. Il FrecciaRossa viaggerà infatti esattamente alla stessa velocità dei vecchi, perché la linea ferrata su cui si innesta, non permette più di 150 km orari di velocità massima, e soltanto in tratte molto brevi tra Catania e Fiumefreddo (11 km), Giampilieri e Messina (10 km), Palermo e Fiumetorto (13 km): in genere, la velocità media dei treni lungo le direttrici che percorrerà il FrecciaBianca sarà di 100 kmh, con l’aggravante perà di una tratta molto più lunga. Niente “alta velocità”, quindi ( termine tecnicamente riservato a treni che superano i 250 km/h), nemmeno nella versione “light” (almeno 200 km/h), categoria coniata apposta per il Frecciarossa siciliano.

Dove il nuove Frecciarossa è più competitivo, in termini di tempo, è solo sulla tratta Catania-Messina: qualche minuto in meno rispetto a Intercity e Regionali veloci, ma ad un costo leggermente più alto.

Ricapitolando: nella tratta Messina – Palermo, il nuovo FrecciaBianca costa di più del Regionale veloce e ci mette quasi un’ora e mezza in più. Cosa meno dell’intercity e ci mette un’ora e dieci minuti in più, per Catania – Palermo ci mette più del regionale e costa di più, ma meno del regionale con cambio intercity e costa di meno, per la Palermo – Catania ci mette quanto il regionale ma costa di più.

Come giustifica Trenitalia la circostanza? Di fatto, il FrecciaBianca è un treno “a mercato”, a totale rischio d’impresa da parte di Trenitalia, e tocca un bacino d’utenza fino ad oggi penalizzato: Enna e Caltanissetta infatti non sono inserite nelle tratte degli Intercity, e il FrecciaBianca in qualche modo colma questa lacuna.

Nonostante questo, serpeggia un certo ottimismo per il “primo passo” in vista di una modernizzazione dl trasporto su ferro siciliano. “E’ stato studiato per poi portare chi deve andare a Roma in una connessione ottimale con il traghetto e Frecciarossa da Reggio Calabria”, ha spiegato l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia Luigi Corradi. “Oggi per andare da Catania a Roma con l’Intercity ci vogliono 10 ore e 30 minuti. Da giorno 14 con il Frecciabianca si scenderà a 7 ore e 10 minuti”, gli ha fatto eco il sottosegretario delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri.

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Emanuele Cavallaro
Emanuele Cavallaro
10 Novembre 2021 10:32

Riassunto: Ci pisciano in testa e dicono che piove