MESSINA. Neanche le piogge di ottobre hanno colmato la situazione di siccità in Sicilia. Secondo il bollettino mensile del Servizio Agrometereologico Siciliano (SIAS) infatti le uniche fasi con piogge significative sono state il veloce passaggio tra i giorni 8 e 9 di una perturbazione atlantica, che ha però ignorato il settore ionico, mentre di notevole rilevanza è stata la circolazione che tra i giorni 18 e 22, a partire da una saccatura di origine nordatlantica, ha prodotto un’intensa circolazione depressionaria responsabile di fenomeni estremi proprio sul settore ionico.

In particolare secondo il SIAS l’area di convergenza che ha attraversato la Sicilia fin dalle prime ore di giorno 19 ha prodotto nubifragi diffusi dall’Agrigentino fino al settore ionico, mentre sul settore occidentale le piogge sono state meno intense e significative. I fenomeni sono stati particolarmente rilevanti nel tratto centro-meridionale del bacino del fiume Salso (Imera meridionale), causando una piena all’origine dell’esondazione che ha interessato molti ettari di colture di pregio nella Piana di Licata, oltre che parte dell’area urbana.
Tra gli altri eventi il nubifragio sul centro urbano di Catania, caratterizzato da un accumulo finale modesto (stimabile tra 45 e 60 mm) ma da un’intensità istantanea superiore a 80 mm/h per circa 15 minuti.
L’evoluzione della circolazione ha prodotto ulteriori fenomeni estremi tra il 21 e il 22 ottobre, quando flussi umidi di scirocco e levante hanno prodotto imponenti precipitazioni sul settore ionico, prima in una fascia piuttosto ristretta del settore ionico peloritano in estensione fino al settore tirrenico, poi, spostandosi più a sud, sul versante orientale dell’Etna. Numerose stazioni SIAS nei due giorni in questione hanno registrato accumuli a tre cifre. Hanno superato i precedenti massimi valori di intensità per il periodo 2002-2023 le stazioni SIAS Fiumedinisi (ME) (durate 24-48-72 ore) e San Pier Niceto (ME) (24-48-72 ore). La rete DRPC ha documentato locali accumuli e intensità ancora più elevati, che hanno dato origine a piene di grande rilievo in alcuni bacini minori a Sud di Messina e nell’area tra Mascali e Giarre. La maggior parte delle aree della regione ha fatto tuttavia registrare accumuli compresi tra 30 e 60 mm, così che la media mensile regionale è stimata pari a 76 mm, 9 mm meno della norma del periodo 2003-2022.
Il numero medio regionale di giorni piovosi è stato pari a 4, rispetto ad un valore normale di 7,5. La stazione Pantelleria (TP) ha registrato il numero massimo di giorni piovosi, pari a 7, mentre sono diverse le stazioni dove i giorni piovosi sono stati solo 2.
Al termine del mese dalle stazioni SIAS si può osservare come la maggior parte del territorio regionale continui a restare in deficit pluviometrico rilevante sugli accumuli degli ultimi 12 mesi, circostanza che impedisce la ricostituzione delle riserve idriche superficiali. Anche in ottobre infatti le piogge cadute sono andate principalmente a ricostituire il contenuto idrico dei suoli con rilasci molto modesti nel reticolo idrografico, ad eccezione delle aree costiere già citate.
Ci si può attendere invece, secondo il Servizio Agrometereologico Siciliano, un beneficio significativo per i corpi idrici sotterranei dell’area etnea, quelli che riforniscono d’acqua Messina, grazie ai quantitativi abbondanti caduti su suoli e substrati permeabili connessi con acquiferi di grande importanza. Il beneficio ottenuto dall’agricoltura è sensibile ma temporaneo e condizionato da ulteriori piogge che sono necessarie per la produzione dei foraggi autunnali e per poter programmare le semine dei cereali e delle leguminose con una adeguata dotazione idrica dei suoli. In particolare tra Catanese e Siracusano continuano a mancare all’appello circa 300 mm di precipitazioni negli ultimi 12 mesi che ostacolano il ritorno a condizioni vicine alla normalità.
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