MESSINA. Il comune Montemare? Non s’ha da fare. Il sindaco di Messina Cateno De Luca propone ricorso straordinario al presidente della Regione Nello Musumeci contro il decreto che l’8 agosto ha autorizzato il referendum per la secessione di dodici villaggi della zona nord.

Perché De Luca si oppone? Intanto per “violazione della rappresentatività della Città Metropolitana scaturente dall’istituzione del nuovo comune”, poi per “la disagiata situazione economico-finanziaria per la quale il comune di Messina, in stato di predissesto, ha deliberato il ricorso al piano di riequilibrio, che subirebbe inevitabili scompensi sotto il profilo economico a seguito dell’eventuale indizione del referendum”.

Dopo la pubblicazione del decreto referendario sulla Gazzetta della Regione Siciliana, lo scorso 24 agosto, la data per il referendum era stata fissata per domenica 16 dicembre, quando tutta la cittadinanza sarà chiamata ad esprimere il proprio consenso o il proprio diniego sulla nascita del nuovo comune “Montemare”, che andrebbe a inglobare gli ex XII e XIII Quartiere, coprendo una superficie di circa 60 Kmq, circa un terzo di tutta Messina. L’area comprende ben 11 villaggi rivieraschi e collinari, con una popolazione pari al 3,40% del totale.

La proposta, portata avanti da 8 anni dal Comitato promotore Montemare, è motivata dal fatto che “La realtà periferica costituita dai diversi villaggi collinari pur appartenendo al comune di Messina non riscontra una effettiva comunanza di bisogni, di continuità fisica e di interessi con la città, e di fatto rappresenta un’entità territoriale e sociale, per tradizioni e cultura, distante e diversa dal contesto cittadino”, si evince sul decreto, firmato dall’assessore Regionale autonomie locali e della funzione pubblica l’8 di questo mese.

Il referendum sarà esteso a tutti i messinesi, in quanto, nel caso in cui alla porzione interessata fosse riconosciuto un interesse qualificato, saranno chiamati ad esprimersi “tutti cittadini elettori residenti nel comune“, si legge in una nota, rispettando le condizioni dell’art. 8 comma 3 della legge regionale n 30 del 2000 e successive modifiche, che prevede anche, al comma 7, la raccolta e la valutazione dei risultati distintamente, “con riguardo alla frazione di cui si chiede il distacco e con riguardo al restante ambito comunale”.

La scheda di valutazione sarà di colore verde e proporrà il seguente quesito: “Volete che le frazioni corrispondenti al territorio dell’ex XII e XIII Quartiere del Comune di Messina siano elette in comune autonomo con la denominazione di Comune Autonomo Montemare?

Nel frattempo è già partita la campagna per il sì promossa dal comitato “Montemare comune”.

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