PALERMO. “Gli altri invasi sono in sofferenza ed in particolare quelli per uso potabile, in assenza di precipitazioni, tra il mese di novembre e il prossimo mese gennaio si esauriranno i volumi utili“. E’ la catastrofica conclusione alla quale è arrivato l'”Osservatorio distrettuale permanente utilizzi idrici” della regione Siciliana, durante la riunione del 5 settembre. Il paradosso è che mentre il nord Italia è sott’acqua da mesi, con alluvioni ed esondazioni, la Sicilia l’acqua l’ha vista col binocolo per un anno, e solo a fine agosto ha iniziato a piovere, seppure in maniera discontinua e decisamente insufficiente a ripristinarne le risorse idriche.

Secondo la commissione, i dati dei volumi utili degli invasi al 26 agosto “evidenziano il raggiungimento di minimi storici e confermano il trend di decrescita delle risorse disponibili”, si legge nel verbale dell’assemblea. “A tal riguardo particolarmente critica è la situazione dell’invaso Fanaco (lago alimentato dal fiume Platani, ndr) il cui volume è ormai esaurito e attualmente i prelievi sono effettuati minimi con l’ausilio di una zattera di sollevamento: Ulteriore criticità è rappresentata dall’invaso Ancipa (a Troina) di prossimo esaurimento per cui anche in questo caso si dovrà fare ricorso al prelievo delle risorse dal volume morto mediante l’ausilio di una zattera”, dettaglia la commissione.

(foto 2023 Google earth pro – foto 2024 Copernicus/Sentinel 2)

Non sono gli unici due bacini vuoti. Anzi. Sui ventinove censiti dalla Regione Siciliana, undici sono quasi completamente a secco (meno dell’1% di acqua), cinque ne hanno meno del 3%, e tre ne hanno meno del 5%. Numeri addirittura peggiori di quelli di agosto (di un quasi incredibile 11%), in cui già i ventinove bacini risultavano vuoti per l’80% della loro capienza, con la metà dell’acqua che negli invasi era a disposizione nel 2023. Oggi, anche quell’80% è stato superato.

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Joshua
Joshua
21 Settembre 2024 9:35

Mi raccomando continuiamo a parlare di Ponte…

Giovanni
21 Settembre 2024 16:39

Vista l’attuale situazione perché non pensare adesso di dragare il fango con mezzi di terra evitando così di dragare quando invece sarà pieno d’acqua…scusate l’ignoranza

Pasquale
Pasquale
22 Settembre 2024 13:01
Reply to  Giovanni

È assolutamente vero che non si può fare affidamento a chi forse di dighe non sia professionalmente preparato; sarebbe auspicabile che oggi con la situazione di stato degli invasi si pensasse al dragaggio di pulizia e alla messa in sicurezza di tutte le dighe e invasi che sono state costruite in Sicilia. Credo che oggi bisogna pensare al futuro, fare il possibile per utilizzare l’intero bacino di raccolta e avere disponibilità di volumi di acqua sufficienti a soddisfare l’intera popolazione siciliana. Se esistono 29 bacini di raccolta, non comprendo come mai l’osservatorio distrettuale permanente ad oggi non abbia mai preso… Leggi tutto »

Marco
Marco
22 Settembre 2024 9:12

Dragare adesso che è più facile. D’accordo con Giovanni 👍

Massimo
Massimo
22 Settembre 2024 22:42

Ma se piove tutti i giorni soprattutto paesi ETNEI