MESSINA. Riapriranno domani le scuole in Sicilia. È quanto emerge a conclusione della riunione della task force regionale. L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha spiegato che “non ci sono le condizioni giuridiche per sospendere ulteriormente le attività didattiche”. La sospensione delle lezioni in presenza e’ possibile solo in zona rossa, arancione e nei casi previsti dal decreto nazionale. Condizioni necessarie ma non sufficienti per andare in Dad poichè ci vuole l’avallo dell’Asp. Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, ha sottolineato che la Sicilia ha comunque dati pandemici più bassi rispetto alla media nazionale. Anche l’associazione nazionale dei presidi, fa sapere la Flc Cgil, “si è schierata per il ritorno a scuola senza se e senza ma”.

A Messina regna invece la confusione. Un’ordinanza del sindaco Cateno De Luca ha disposto la didattica a distanza fino al 23, e alcune scuole si sono già organizzate in questo senso. L’ordinanza comunale, però, scavalca la Regione Siciliana, e quindi sarebbe illegittima: secondo De Luca, la chiusura delle scuole in presenza fino al 23 gennaio è comunque validità finchè qualcuno non la impugna e il tar non cancella la sua ordinanza. In realtà il Tar si sarebbe già espresso, dando torto, lo scorso anno, alla regione Campania che aveva stabilito sospensione delle lezioni senza che ve ne fossero i presupposti (un sindaco può disporre misure restrittive straordinarie solo in zona rossa, spiega l’ultimo decreto del governo). E quindi si naviga a vista: alcune scuole hanno già comunicato l’adesione alla chiusura fino al 23, altre l’ordinanza comunale non l’hanno nemmeno pubblicata sui loro siti, e non hanno dato agli studenti comunicazioni di proroga della chiusura. Il comitato Scuola in presenza ha invocato l’intervento del prefetto per stoppare l’ordinanza e permettere il ritorno in presenza sin da domani.

Oltre a Messina, sono state emanate ordinanze simili a Capo d’Orlando, Capri Leone, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco d’Alunzio, Alcara Li Fusi, Tortorici, San Salvatore di Fitalia, Acquedolci, San Fratello, Caronia, Naso, Castell’Umberto, Torrenova e Ucria: ordinanze, spiega il comitato Scuola in presenza “che si ritengono del tutto illegittime in quanto carenti di istruttoria e contrarie alla norma statale, oltre che prive di fondamento”. Il comune di Milazzo aveva emanato un’ordinanza, ma è stata revocata in seguito alla constatazione della pronuncia del Tar della Campania.

Secondo un avvocato amministrativista interpellato da LetteraEmme, l’ordinanza di De Luca “è annullabile per carenza di potere e violazione di legge” proprio perchè nè Messina nè la Sicilia è in zona rossa. Ma “annullabile” non vuol dire “nulla”, quindi c’è bisogno del passaggio davanti ai giudici amministrativi.

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