MESSINA. La città dello Stretto si prepara a dire addio al suo ultimo cassonetto, ma non senza le resistenze di qualche cittadino. È, infatti, partita venerdì scorso la differenziata nell’ultima zona del centro città, ma le proteste da parte di molti abitanti non sono tardate ad arrivare per la rimozione immediata di alcuni cassonetti, così come l’incuria, che ha fatto sorgere nuove discariche. Lì dove erano collocati i contenitori, infatti, adesso la gente getta le buste di spazzatura indifferenziata, occupando interi marciapiedi e inquinando le strade. Nonostante questo, il presidente di MessinaServizi, Pippo Lombardo, annuncia l’addio all’ultimo cassonetto per sabato, con tanto di zoccolo duro: «L’unica modalità per abituare i cittadini al porta a porta è quello di avviarlo e togliere subito i cassonetti».

Il problema dei rifiuti in strada, però, non si ferma all’inquinamento del suolo, perché viste le belle giornate e le alte temperature degli ultimi giorni, la puzza ha praticamente inondato molte vie del centro.

Già la scorsa settimana, prima giornata del “porta a porta”, la gente aveva iniziato a lamentare la rimozione di molti cassonetti sin dal primo giorno e la difficoltà nello smaltire i rifiuti dei giorni precedenti. Molti cittadini, non avvertiti in tempo, infatti, avevano ancora buste di indifferenziata in casa e hanno dovuto girare per la città in cerca degli ultimi raccoglitori “superstiti”, riempitisi subito.

I problemi, inoltre, non finiscono qui: «Sono stata contattata da diversi commercianti e cittadini ai quali non è stato ritirato il rifiuto differenziato che doveva essere conferito in quei giorni e l’ho prontamente segnalato alla MessinaServizi Bene Comune che ha cercato di risolvere la problematica», ha spiegato Debora Buda, consigliera della IV Municipalità.

«Bisogna vedere per quale motivo – risponde però Lombardo – a volte ci sono conferimenti errati. Una cosa è sicura, però, ovvero che nell’avvio di ogni zona succede che prima che venga messa a regime totale qualche ritiro possa saltare: l’operatore non vede il mastello, l’orario di conferimento è sbagliato, contrade completamente al buio e quindi bisogna passare di giorno. Sulle nuove zone può succedere qualche mancato ritiro, ma dopo massimo due settimane il servizio entra a regime e non ci sono più problemi».

Per quanto riguarda le discariche nelle vie del centro e le proteste dei cittadini, il presidente Lombardo risponde che: «Questa è una giustificazione nuda e cruda per chi aveva rifiuti da smaltire. Io non credo che la gente avesse spazzatura in casa, ma comunque la può smaltire nei giorni dell’indifferenziata». Solo che così, chi aveva già le buste di spazzatura indifferenziata, avrebbe dovuto separare i rifiuti “differenziabili” (o quantomeno, avrebbe dovuto provare a farlo), altrimenti sarebbe stato passabile di “bollino” per conferimento errato da parte degli operatori di MessinaServizi.

Alle lamentele sulla rimozione immediata di molti cassonetti, invece, Lombardo ribatte che: «Inoltre, per eliminare il fenomeno della migrazione abbiamo programmato sabato 21 giugno l’eliminazione degli ultimi cassonetti a Messina. Se li avessimo lasciati per un altro paio di giorni avremmo dovuto svolgere un doppio servizio. In più abbiamo notato che, soprattutto nelle zona di confine tra un’area in cui è stata avviata la differenziata e una in cui ancora non lo era, i cassonetti sono presi di assalto dai cittadini della zona in cui vige il porta a porta».

«Noi le discariche le puliamo, ma i cittadini devono fare la differenziata e non usare le ex postazioni dei cassonetti per continuare a fare quello che vogliono, ormai devono capire che non solo indietro non si torna più ma che vinceremo noi, vincerà la città che vuole cambiare e non chi è contro il cambiamento per solo comodità personale e puro egoismo», aggiunge il presidente di MessinaServizi.

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