REITANO – Tra le maestre accusate di aver maltrattato i bambini nella scuola degli orrori, Serafina Aragona era stata l’unica a scegliere il rito abbreviato. Rito durante il quale è stata ieri assolta ma per essere di nuovo processata per un altro reato.

Il giudice monocratico di Patti ha dichiarato, infatti, la non procedibilità per concorso in maltrattamenti, mentre ha chiesto  la trasmissione degli atti al pm per procedere per abuso di mezzi di correzione o disciplina

Per Serafina Aragona, insegnante di 49 anni,  il pm, Giuseppe Costa, aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi.

Aragona assieme a Giuseppa Calanni, Rita Crasci e Giuseppa Lanza Cariccio era accusata di maltrattamenti. Le altre tre maestre saranno, invece, giudicate con processo regolare che avrà inizio il prossimo marzo.

La posizione più pesante è quella di Calanni, ovvero la maestra accusata di perpetrare direttamente i maltrattamenti sui ragazzi, le altre erano invece state coinvolte per  concorso in maltrattamenti per non essere, in sostanza, intervenute ad arginare la collega.

La vicenda risale al maggio 2016 ed è stata al centro di un’indagine avviata sulla scorta di una denuncia presentata da alcuni genitori preoccupati perché i loro figli non volevano andare a scuola e perché erano particolarmente nervosi.

Le indagini furono condotte dagli agenti del Commissariato di Sant’Agata di Militello che installarono telecamere nascoste documentando i maltrattamenti a cui sarebbero stati sottoposti i piccoli alunni. Le maestre sono difese dagli avvocati Carmelo Occhiuto, Santino Trovato, Paolo Chicco e Benedetto Ricciardi. Circa dodici le parti offese.

Anche le intercettazioni rivelarono la violenza subita dai piccoli: “Sei una capra, un ritardato mentale, un cretino…”, così si rivolgevano le maestre ai piccoli alunni.

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