MESSINA. Saranno diciannove i docenti dei 14 corsi tematici “da svolgersi in aula e mediante seminari e attività di laboratorio”, nel percorso formativo della “Scuola degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari messinesi”, fortemente voluta dall’amministrazione di Cateno De Luca che si avvarrà del contributo economico dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana.

Per l’attività didattica, sono stati stanziati ventimila euro comprensivi di Iva. Ciò significa che a ciascuno dei docenti, scelti dai tre membri della commissione scientifica, andranno poco più di mille euro sugli ottantamila totali in dotazione al progetto. Ecco chi saranno.

Opera dei Pupi: Venerando Gargano; Ricamo e cucito: Cristina Costa (Cucito) e Giuseppa Grillo (Ricamo). Tradizioni religiose: Francesca Mangano. Nuove forme di artigianato (modellazione 3D, artigianato digitale, laser cutting) Giancarlo Rizzo (modellazione 3D e artigianato Digitale), Maurizio Di Fiore (laser cutting e grafica digitale). Recupero di materiali antichi con tecniche moderne e innovazione di design: Emanuele Castrianni. Oreficeria: Veronica Torrente. Tecniche agrarie: Cosimo Di Stefano (cesteria), Stellario Piccichè (muri a secco). Tecniche agroalimentari: Letterio Scardino (panificazione), Francesco Utano (rosticceria). Tecnico di lavorazione del legno: Barbara Nunnari (restauro); Cesare Crispo (realizzazione scacchiere), Pietro Berenato (traforo). Tecniche di lavorazione del cuoio: Giovanni Raineri (selleria). Strumenti canti e tradizioni musicali: Giuseppe Giordano (Tradizioni musicali), Rosario Altadonna (Strumenti della tradizione), Felice Currò (Canti della tradizione).

Due le sedi dei laboratori: la parrocchia di Santa Maria del Gesù di Ritiro e l’Auditorium San Gaetano presso la chiesa di santo Stefano Briga, affittate con 3250 euro la prima, e duemila euro la seconda. Altri cinquemila euro andranno in straordinari per “l’attività amministrativa e contabile inerente la”Scuola degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari messinesi” dei dipendenti selezionati in servizio presso il dipartimento Politiche Culturali Educative e sviluppo economico”.

Qualche curiosità: nonostante il progetto riguardi “Antichi mestieri marinari, artigianali e rurali”, di marinaro non c’è nemmeno l’ombra. Piuttosto bizzarro, dato che le principali tradizioni messinesi hanno ovviamente a che fare col mare. Gli altri comuni del messinese ad aver avuto finanziamenti nell’ambito del progetto sono Galati Mamertino (Itinerari dei Cantastorie di ieri e di oggi, 20mila euro), Furci siculo (Tradizioni culturali marinaresche. Costruzioni barche da pesca, realizzazione e riparazioni reti da pesca etc., 45mila euro), Milazzo (Maestro D’ascia per costruzione e riparazione barche da pesca etc., 47mila euro), San Pier Niceto (Mastri Bottai , 48mila euro). Il progetto “Antichi mestieri agricoli e artigianali” l’hanno presentato in due comuni: Alì, che ha ricevuto finanziamenti per 64.500 euro, e Fiumedinisi, che praticamente ha preso di fondi per poco meno del capoluogo Messina: 76mila euro.

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Nino Principato
Nino Principato
4 Gennaio 2019 17:17

Non cè niente di bizzarro. Semplicemente, per il Corso “Antichi mestieri del mare” non sono pervenute domande e quindi il Corso non si è potuto attivare. Nino Principato, componente del comitato Scientifico