ROMA. Il T.A.R. Lazio con sentenza del 14 settembre 2021, ha annullato i bandi per l’ammissione ai corsi di MMG (Medicina generale) del triennio 2021/24 consentendo la partecipazione anche ai laureati di dicembre 2020 ed ai laureandi di gennaio 2021 su ricorso di Bonetti & Delia Studio Legale.

La Sezione, con ampia e diffusa motivazione, ha ritenuto di superare il proprio precedente negativo, del mese di gennaio 2021, reso nell’ambito di altri contenziosi, con il quale si era, invece, negata la possibilità di partecipare al nuovo concorso ai giovani medici laureatisi dopo la pubblicazione del bando ritenendo che “il ricorso appare infondato, perché la previsione, in qualsiasi bando di gara, di un termine entro cui presentare la domanda di partecipazione, è legata alla necessità di cristallizzare a un ben preciso momento il possesso dei requisiti di partecipazione, sia per garantire una parità di trattamento ai soggetti interessati a partecipare alla procedura, e sia per le inevitabili esigenze, che ogni Amministrazione ha, di organizzare il concreto espletamento delle prove concorsuali, e di sapere quindi con largo anticipo quanti soggetti hanno presentato domanda; cosicché sarebbe irragionevole, anziché il prevedere il possesso del requisito di partecipazione a un determinato termine, antecedente di un certo lasso di tempo l’espletamento delle prove, proprio lo slittamento di tale termine fino all’espletamento delle prove stesse“.

Nella più approfondita sede di merito, invece, il T.A.R. ha annullato tanto i bandi quanto il Decreto Ministeriale recante i principi per la gestione del corso affermando a chiare lettere che “il concorso per l’ammissione ai corsi triennali di formazione specifica in medicina generale deve essere, a tutti gli effetti, equiparato al concorso per l’ammissione ad una scuola di specializzazione medica, per cui, per la relativa ammissione, devono valere i
medesimi requisiti previsti dalla normativa generale per le scuole di specializzazione, compresa la possibilità di accedere al concorso anche per i laureandi che devono sostenere soltanto la prova finale per il conseguimento del titolo di Laurea in Medicina e Chirurgia.

«Per noi è un punto di arrivo partito da molto lontano con i primi giudizi del 2007 quando abbiamo sostenuto con forza vincendo che l’ammissione ai concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione doveva consentirsi anche ai neolaureati – si legge in una nota inviata dall’avvocato Santi Delia – Tale posizione, grazie a tali giudizi, fu poi recepita dal MIUR e, ancora oggi, l’accesso al concorso per le specializzazioni mediche è consentito a tutti i laureati (ormai già abilitati con la laurea) anche il giorno precedente alla prova».

«Solo il Ministero della Salute, sul punto, era rimasto indietro impedendo la partecipazione a tali giovani medici: sino al nostro intervento del 2017 che ha portato all’annullamento del Decreto Ministeriale che, però, oggi, è rimasto non aggiornato all’ulteriore cambiamento apportato dalla laurea abilitante – continua – Nonostante, difatti, il T.A.R. Lazio, nel 2017, aveva annullato il D.M. Salute 7 marzo 2006 e lo stesso Ministero si era poi prontamente adeguato consentendo la partecipazione ai laureati in Medicina non ancora abilitati (sempre a seguito delle azioni patrocinate da Bonetti & Delia), a seguito dell’introduzione della laurea abilitante si era tornati all’ennesimo disallineamento».

«Si tratta – conclude l’Avvocato Santi Delia, name founder di Bonetti & Delia – della quarta modifica al D.M. del 2006 che grazie alle nostre azioni giudiziali, accolte dal T.A.R. Lazio, il Ministero è costretto a fare. Era già successo con il criterio per la scelta dei vincitori in caso di ex aequo e come detto con i criteri di accesso dei partecipanti. La CEDU, invece, nei prossimi mesi dovrebbe decidere sulla possibilità di dar vita ad una graduatoria unica e non regionale come ancora accade».

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