MESSINA. Prima le polemiche (sedate dalle doverose scuse), poi l’incontro chiarificatore per porre le basi per un percorso comune. Dino Bramanti, candidato sindaco del centrodestra, e Rosario Duca, presidente dell’Arcigay Messina Makwan, si sono incontrati questo pomeriggio, sigillando la pace dopo l’episodio della frase di sabato mattina

“In merito a quanto accaduto sabato in conferenza stampa ci preme evidenziare come nello stigmatizzare l’accaduto, abbiamo apprezzato l’immediato intervento del candidato sindaco Dino Bramanti nel chiarire i toni e il contesto della sua frase – ha spiegato Duca – A seguito dell’incontro odierno l’Arcigay, ponendo al primo posto la propria mission per la tutela della comunità Lgbt, ha archiviato lo spiacevole incidente, concordando di focalizzare l’attenzione su tutti gli altri e concreti bisogni della comunità Lgbt e della città. Naturalmente, manterremo alta l’attenzione, vigilando su comportamenti e parole di tutti i candidati”.

Dino Bramanti ha aggiunto: “E’ stato un incontro fattivo, volto soprattutto a cogliere l’urgenza delle istanze che l’Arcigay sta portando avanti nel territorio provinciale. Sono pronto ad accogliere e supportare le richieste dell’Associazione e mi impegno altresì a realizzare le istanze in itinere e quelle che Arcigay ritiene di presentare nel corso delle prossime settimane e che saranno nelle possibilità e competenze dell’amministrazione comunale”.

Precedentemente, in mattinata, Duca ha incontrato anche il candidato sindaco del centrosinistra Antonio Saitta, insieme al vicesindaco designato, Maria Flavia Timbro. Durante l’incontro, ancora una volta, è stata ribadita la piena convergenza di ideali con l’area di centrosinistra sulle tematiche della lotta all’omotransfobia.

Saitta e Timbro hanno ribadito il ruolo centrale che qualsiasi amministrazione locale dovrà avere nell’affermazione dei diritti e contro ogni forma di discriminazione sociale. “Fra i parametri di uguaglianza nella nostra Costituzione vi è proprio il sesso – ha ricordato Saitta – e anche se Messina è una città nella quale i fenomeni di omofobia sono relegati a sacche di arretratezza culturale e politica è necessario che il Comune sia parte attiva nella lotta e nel contrasto a ogni forma di discriminazione e intolleranza. “Noi ci impegneremo per questo – hanno concluso i due candidati a Palazzo Zanca – alla fine dell’utile confronto con il rappresentante dell’associazione”.

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