MESSINA. “Il soggetto gestore del servizio di raccolta trasporto e smaltimento dei rifiuti (MessinaServizi Bene Comune, ndr) ha già dichiarato, assumendone il relativo formale impegno, che entro l’anno corrente intende estendere il servizio anche al II ed al V quartiere, la cui popolazione di 130.000 abitanti è pari al 60% dei residenti complessivi della città di Messina”. Questo per consentire, entro tre mesi esatti, il raggiungimento della soglia del 30% di raccolta differenziata. Parola del sindaco Cateno De Luca, messa nero su bianco in una richiesta formale, indirizzata alla regione Siciliana, di proroga del termine per la conclusione del contratto per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati fuori dalla Sicilia.

Questo perchè i comuni avrebbero dovuto comunicare entro ieri, “il contratto e/o provvedimento di affidamento dei servizi di trasporto, recupero e smaltimento al di fuori del territorio della regione Sicilia dei rifiuti eccedenti quelli contingentati e non ammessi in discarica regionale”: e cioè i comuni che a ottobre 2018 non riusciranno a raggiungere il 30% di differenziata. Obiettivo che De Luca, ed il suo assessore all’Ambiente Dafne Musolino invece credono di poter raggiungere: perchè inviare i rifiuti messinesi fuori dalla Sicilia costerebbe un salasso alle tasche dei cittadini che già pagano una Tari non esattamente leggera.

Come ritiene di fare l’amministrazione? Intanto “dà atto” dei progressi compiuti in pochi mesi, da MessinaServizi, che è passata dal 16,81% di marzo al 18% pieno di differenziata: per arrivare al 30% è necessario che il servizio di raccolta differenziata porta a porta, attualmente eseguito nella prima e sesta circoscrizione, parta anche nel II e nel V quartiere. Poi, scrive De Luca, “sono state già promosse iniziative per la divulgazione e promozione della differenziata coinvolgendo i presidenti delle circoscrizioni, con i quali si è concordato un rafforzamento dell’attività presso l’utenza e commerciali e di condomini indipendentemente dal quartiere in cui essi si trovino, nonché il potenziamento delle iniziative nelle aree temporanee dove i cittadini, due sabati al mese, possono recarsi per conferire rifiuti ingombranti e attrezzature elettroniche”.

Poi c’è la chiesa. “Particolare rilievo – informa il sindaco di Messina – assume intesa di massima con l’arcivescovo monsignor Giovanni Accolla che, anticipando le linee programmatiche dettate dalla stessa regione, aveva già manifestato la volontà della curia arcivescovile di Messina di rendersi parte attiva nella promozione della differenziata, favorendo la cultura del riuso e del riciclo“.

 

 

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