“Non c’è dubbio che Messina è una provincia che ha avuto grandi difficoltà in questi anni, un problema di autorità portuale che conoscete molto bene, una provincia sulla quale vogliamo investire, per questo vogliamo investire su questa provincia”, e per questo Fabrizio Micari, candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra sceglie lo Stretto per l’ultima giornata di campagna elettorale.

“Certamente avrei pagato il biglietto se fossi andato sui traghetti della Caronte ma io scelgo le Ferrovie dello Stato”, così Fabrizio Micari risponde alla battuta del figlio di Luigi Genovese sull’ipotesi che il candidato Pd prendessi i  traghetti di cui è socio Francantonio. Ma Micari sceglie di attraversare lo Stretto con un aliscafo Bluferries: “Abbiamo voluto fare una campagna elettorale diversa dagli altri – ha sottolineato il rettore dell’università di Palermo – e anche in chiusura abbiamo voluto fare qualcosa di fortemente simbolico come l’attraversamento dello Stretto. Un messaggio rivolto alle imprese, non a caso portiamo con noi alcuni di loro, nel viaggio di andata, vogliamo infatti che le nostre imprese si aprano sempre di più verso il mercato nazionale e internazionale. Al ritorno invece reimportiamo giovani, un messaggio verso di loro, il nostro obiettivo è quello di bloccare questa forte emigrazione intellettuale”.

Un messaggio che riguarda anche il ponte sullo Stretto: “Il ponte è un pezzo di quella strategia che vuole fare della Sicilia la porta dell’Europa per i grandi commerci che vengono dall’Oriente. È chiaro che c’è un’azione che deve essere fatta subito che deve mirare a lavorare sulle strade e sulle ferrovie – ha chiarito Micari – però guardando a una Sicilia a dieci anni penso che questa opportunità del ponte non debba essere perduta”.

 




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