“Il mezzogiorno è tornato suddito”, così si è rivolto alla platea messinese, Massimo D’Alema. Frase che è il cuore del lunghissimo discorso che ha rivolto al pubblico accorso al Salone delle Bandiere a Palazzo Zanca per la presentazione della candidatura di Claudio Fava alla presidenza della Regione. E sono tre le priorità sulle quali intervenire subito secondo D’Alema: “Le donne, i giovani e il mezzogiorno. Non c’è crescita nel Paese di lavoro giovanile, né tantomeno per le donne e non c’è crescita nel mezzogiorno”. I tre punti cardine di un programma di una “nuova sinistra” che parte dalla Sicilia e oggi da Messina. Era gremita la sala principe del Palazzo comunale, molti gli ex esponenti del Pci e dei Ds presenti alla presentazione della candidatura del vicepresidente della commissione antimafia col nuovo Articolo Uno, Movimento democratico e progressista nato dalla scissione dei bersaninai dal Pd: “Anche la Sicilia merita una sinistra”, ha sottolineato D’Alema che nel lungo discorso durato un’ora circa ha menzionato spesso Matteo Renzi: “in Sicilia è stata confermata l’intesa con Alfano. Mentre Micari si è rifiutato di incontrare Fava. Noi invece non siamo disponibili a fare alcun accordo con Alfano, il Pd qui ha fatto le sue scelte e anche Giuliano Pisapia deve prendere atto di questa situazione”.
Una sinistra da ricostruire perché “abbiamo soltanto rilevato che c’era un partito senza popolo è un popolo senza partito”, ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio. Da ricostruire partendo dalle elezioni siciliane: “Noi siamo qui per ricostituire il centrosinistra, ma senza Alfano. Una cosa è fare accordi di emergenza per il Paese dopo il voto come accaduto in questi anni, altra cosa è fare un accordo per le elezioni”.
“Sarà una campagna elettorale molto impegnativa, dall’altro lato ci saranno le note dinamiche clientelari. Bisognerà impegnarsi tanto, impegnarsi tutti. Questa partita è la vostra”, ha concluso.