MESSINA. Una rapina “d’altri tempi”: si erano aperti un varco forando la parete di un locale di servizio deli un ufficio postale, hanno fatto irruzione armati di taglierino e pistola intimorendo impiegati e clienti, sono riusciti a rubare la somma di 12.170 euro dandosi subito dopo alla fuga, e sono stati acciuffati dalla Polizia.

A finire in manette sono tre messinesi: Lorenzo Nunnari di 25 anni, Giuseppe Bottineri di 34 anni e Francesco Bombaci di 35 anni.

Dopo la rapina, l’allarme è giunto alla sala operativa ed è stato immediato l’intervento della volante di zona. Giunti sul posto i poliziotti rinvengono l’arma utilizzata dai malviventi per mettere a segno il colpo,  un motorino abbandonato risultato rubato giusto una settimana prima ed utilizzato verosimilmente per giungere sul posto, infine raccolgono le preziose informazioni di un appuntato dei Carabinieri appartenente al Nucleo Radiomobile di Messina libero dal servizio che, avendoli visti fuggire, indica verso quale direzione si sono allontanati partecipando altresì alle operazioni di rintraccio.

Inizia la caccia all’uomo. Una montagna fitta di vegetazione adiacente al luogo teatro del delitto diventa nascondiglio dei tre rapinatori che tentano invano di far perdere le loro tracce mescolandosi tra la boscaglia.

Gli operatori di polizia perlustrano accuratamente la zona ed individuano, riparati dietro i tronchi di grossi alberi, nel tentativo di sfuggire all’arresto, gli autori del reato. Uno indossa ancora il passamontagna, un altro ha sulle spalle uno zaino con all’interno i soldi, una torcia, guanti in lattice ed indumenti vari che avrebbero verosimilmente usato, qualora avessero avuto il tempo,  per camuffarsi.

 

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