MESSINA. Mi capita di rado di passare lo Stretto con la mia auto. Negli ultimi anni le volte in cui mi sono ritrovata dall’altra parte ci sono arrivata in treno oppure con l’auto di qualcun altro e senza alcuna possibilità di scelta della compagnia marittima. Questa volta finalmente avrò l’opportunità di misurare la mia coerenza mi sono detta perché di una cosa sono sicura: Io non prendo la Caronte.

Per carità, niente di personale contro la società Tourist ma quel quasi monopolio, le dismissioni di ferrovie e di un pubblico sempre più debole, mi hanno sempre fatto registrare l’anomalia come qualcosa che in fondo contribuiscono tutti a mantenere, perché “la Caronte c’è sempre”. Io no. Ho promosso talmente tante volte l’attraversamento con le ferrovie, e quindi avrei preso la nave delle ferrovie: d’altra parte, fra una cosa scalcagnata e una sana io propendo da sempre per la prima, subisco da sempre il fascino del perdente, dell’antieroe, dello sfigato. E passiamo al disbrigo di questa partenza, prevista per mercoledi 22 novembre.

Cerco da un amico ferroviere le info preliminari sul punto di partenza, Tremestieri o porto storico, e sulla situazione sabbia. Il mio malcapitato si rivela subito all’oscuro, e mi dirotta al sito. Dal sito mi pare di capire che il traghettamento avviene in maniera regolare da Tremestieri e che il biglietto di andata e ritorno costi quanto quello di andata. Non sono convinta: chiamo il servizio informazioni. Dal sito di bluferries avevo già appreso che il biglietto online ha il 5% di sconto sulle tariffe intere e al telefono mi confermano prezzo e sconto ma anche l’obbligo di fare comunque il biglietto online perché pare che a Tremestieri non ci sia una biglietteria. Inoltre mi fanno sapere che nessuno mi avviserà in caso dovessero esserci problemi di insabbiamento. Lo scoprirò alla partenza ma l’insabbiamento avviene comunque in occasione di grandi mareggiate e al momento la situazione non desta preoccupazione.

Il biglietto mi costa 31, 35 euro che senza lo sconto sarebbero stati 33. Mi dico che la coerenza paga perché il biglietto A/R di Caronte costa 37 e ripenso a quei fessi che spendono 6 euro in più e postano il biglietto su facebook per imprecare come se non avessero alternative. Casa mia è a un tiro di schioppo dal viale Gazzi quindi dopo circa 4 minuti raggiungo Tremestieri.

Mi ritrovo poco dopo su quella specie di ottovolante che è la rampa di immissione ed emissione del traffico: una ficata. Uno spazio relativamente piccolo con il pregio di tenere in ordine un consistente numero di mezzi. Davanti a me ce n’è uno pesante. Al porto l’addetto allo smistamento dei mezzi mi dice di essere molto fortunata perché la nave sta arrivando e poi mi indica la biglietteria in cui fare il biglietto perchè la copia che ho non è sufficiente. Alla biglietteria vidimano la mia copia online ed emettono un biglietto che consegnerò all’imbarco.

Il tipo che guida l’autocarro davanti a me viene invitato a cambiare corsia e quindi a salire su un’altra nave. La mia sta per arrivare. Il porto è un deserto. Dopo giusto il tempo della manovre di attracco mi imbarco. Il tipo che prende il mio biglietto mi dice di andarmi a stipare in fondo. Bene, sono la prima, questo significa che uscirò per prima e non ingoierò i gas di scarico di nessun altro. La nave parte quasi subito e mi accorgo di essere anche l’ultima. Sono sola. Incredula incasso le battute degli amici che commentano la foto che ho postato. Qualcuno tenta di farmi sentire colpevole informandomi che sto facendo più danni all’ambiente di tutte le mucche d’Irlanda.

Non ho voglia di scendere dall’auto ma sarebbe stato bello vedere anche le facce dei lavoratori del bar alla vista di un miraggio. La traversata è più breve di quanto avevo immaginato. Mi accorgo che ci siamo quasi perché il pontile deserto si popola all’improvviso dei due addetti alle manovre che di sicuro hanno vissuto momenti di maggiore entusiasmo. Uno dei due aziona un comando. L’altro addetto ha un compito un po’ più impegnativo. Attende l’attracco, aziona il comando di abbassamento del portellone e con un annoiato cenno mi dice di andare. Il porto è deserto e riesco immediatamente a uscire dall’area degli sbarchi-imbarchi e a raggiungere l’autostrada.

Raggiungo la mia destinazione, vedo gente e faccio cose, e quando arriva il momento di tornare a casa è già sera. L’area di imbarco è buia e deserta e per un attimo mi viene il dubbio di essere contromano. Un po’ più avanti degli autoarticolati mi confermano di essere se non nel luogo, almeno nella direzione giusta. Scorgo un omino, un tipo dalla pazienza più usurata dei suoi colleghi del turno di mattina, a cui mostro la copia del biglietto online. Mi indica la biglietteria in cui andare per farmi emettere il biglietto. La biglietteria è deserta. Anche qui nessuna fila. La signora davanti al pc nasconde bene la noia, prende la mia copia, la timbra e me la restituisce insieme al biglietto da consegnare. Mi dirigo agli imbarchi. Davanti a me ci sono, da quello che riesco a vedere, un paio di autoarticolati, dei camion e una macchina. Aspettiamo circa 7 minuti e poi saliamo a bordo. La nave salpa quasi subito. È mezza piena. O più precisamente, mezza vuota. A Tremestieri le manovre sono piuttosto snelle malgrado la pesantezza di movimento degli autoarticolati.

Esco dalla nave, Helter Skelter, autostrada e in un paio di minuti sono a casa. Quello che ho imparato? Che per quanto mi riguarda, non sempre andare controcorrente è faticoso.

 

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Vincenzo
Vincenzo
4 Dicembre 2017 8:47

La giornalista non si è chiesta chi paga i costi per traghettare una sola auto? Questo fa parte delle perdite annuali che RFI ha sullo Stretto da Messina. Se fosse stato realizzato il PONTE SULLO STRETTO avrebbe impiegato non più di 15 minuti per andare in Calabria. Oppure prendere la prevista “Metropolitana dello Stretto” che l’avrebbe portata fino all’aeroporto.

Vincenzo
Vincenzo
4 Dicembre 2017 9:03

Tutto vero. Italiani vi prego di guardare questo video, un po lungo ma significativo, su come ci costringono a viaggiare nel 2017. Prima di dire che il PONTE SULLO STRETTO non serve, guardate cosa devono subire i viaggiatori e i pendolari.
https://youtu.be/U4vnY6Q7s7Y