MESSINA. Dopo il ministro dei trasporti Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento al Convegno internazionale Ingegneria del vento in corso a Firenze, anche il viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia, ha garantito ieri che le risorse per la progettazione definitiva e la costruzione del ponte recuperarle. Cifre che oscillano a secondo del tempo e delle circostanze: a luglio Salvini aveva assicurato che sarebbe costato “al massimo” 13 miliardi, mentre nel Def, il documento di economia e finanza di aprile, il governo di Giorgia Meloni aveva calcolato 14,6 miliardi di euro. Ieri Salvini ha ribadito che le risorse saranno inserite nella manovra finanziaria che il governo si appresta a varare ad ottobre. “Nella prossima legge di bilancio ci saranno i primi stanziamenti veri per passare dal sogno alla realtà”, ha dichiarato Salvini al convegno di Firenze, non fornendo però ulteriori dettagli.

Risorse che si dovrebbero trovare alla svelta, perchè il cronoprogramma svelato durante la prima riunione del ricostruito consiglio d’amministrazione della Stretto di Messina Spa è piuttosto stringente: Il 30 settembre sarà la volta della relazione di aggiornamento del progetto definitivo. Il 31 dicembre 2023 è prevista l’approvazione da parte del Comitato scientifico. Appuntamento successivo il 30 giugno 2024, con la consegna del progetto esecutivo con tutte le autorizzazioni. Il 31 luglio 2024 è invece previsto l’avvio della fase di cantierizzazione, mentre Salvini ha auspicato il transito della prima automobile entro il 2032.

“Il ministro delle infrastrutture rassicura ancora una volta che convincerà la Meloni a trovare i soldi già nella prossima finanziaria per aprire il cantiere del ponte. Racconta che si tratta del ponte “più studiato” che ci sia mai stato, omette però di aggiungere che decenni di studi (tecnici, geologici, sismici, economici, ambientali) non hanno dato alcuna certezza sula possibilità di realizzarlo. Chiede coraggio alla comunità scientifica, come se un’opera di questa portata abbia bisogno di sognatori e non già di concretezza e sicurezza, di cui non c’è alcuna traccia. E continua a far finta di non capire che chi si oppone a questo feticcio vuole invece che siano realizzate, subito e con i soldi sul tavolo, le tantissime opere utili ai nostri territori ed all’area dello Stretto”, ha dichiarato in una nota il Comitato “Invece del ponte – Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto”.

 

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